Gli Speleologi pordenonesi perdono un amico: Renzo Degano

Non ricordo se è stato un Socio del Club Alpino Italiano o per quanto tempo uno Speleologo dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI, ma certamente Alfonso Renzo Degano è stato un Uomo che ha amato e vissuto con grande, intensa passione alla Montagna e i vuoti che la riempiono.

In Unione ricorderemo per sempre la sua disponibilità e la sua, a volte severa, correttezza e determinazione nell’agire.

Lo ricorderemo con nostalgia non solo per gli indimenticabili giorni di “SpeleusFlumen 1996”, il grande Incontro Internazionale di Speleologia da lui fortemente voluto e coordinato tenutosi in quel di Fiume Veneto, o per le tante giornate trascorse in grotta o a divulgare, specialmente fra i giovanissimi, la conoscenza e il rispetto per l’ambiente sotterraneo o le serate a progettare nuove iniziative didattiche ma soprattutto per quella carica d’entusiasmo che sapeva trasmettere con il suo operato.

Renzo, vittima di quel subdolo, invisibile nemico comune chiamato Covid, ci ha lasciati a fine novembre più soli con un grande vuoto interiore e una profonda sensazione d’incompiuto.

Il Presidente dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI
Roberto Faggian

Stefano Pavan al secolo Sex

Caro Stefano,
mi è difficile in questo doloroso momento riuscire ad esprimere, con delle adeguate parole, la tristezza e l’angoscia che provo di fronte alla constatazione che tu non ci sei più. Quanti anni ci siamo confrontati nel rispetto dei nostri differenti ruoli: tu libera e vulcanica mente del fare divertendosi e io quello che doveva far rispettare le regole del gioco.

Dopo la morte di Renata e di Marisa non avrei mai pensato di riprovare quel profondo dolore nel dover sconsolatamente ammettere che un socio, un amico, se vogliamo un figlio, con cui ho condiviso scherzi, impegnativi lavori ma anche importanti discussioni non è più fra di noi.

È sacrosanto il detto che il padre non dovrebbe mai sopravvivere ai propri figli e così il vecchio prex o l’obsoleto, come tu provocatoriamente mi chiamavi, ora deve fare i conti con la triste realtà di questa tua prematura e inspiegabile dipartita. Il tuo nome, caro Stefano, è associato nella mia mente al tuo inconfondibile sorriso. Un sorriso che lentamente ti si disegna sul volto, rischiarandolo, dandoti la sensazione di essere preso in giro ma che in verità nascondeva la tua giovanile timidezza che tu riuscivi a controllare. Adesso, purtroppo, tutto questo non ci sarà più, inevitabilmente noi tutti dovremo farcene una ragione, dovrò chiudere gli occhi e scorrere nella mente quegli scorci di vita che ho condiviso con te, con le tue idee e le sagaci osservazioni sugli altri. Il ricordarlo sarà il regalo più bello che tu mi abbia lasciato e che conserverò per sempre. Leggi tutto…

Stanko Kosič ci ha lasciato

Stanko Kosič

Stanko Kosič

Nella giornata di ieri 29.1.2020 ci ha lasciato Stanko Kosič, presidente onorario del Jamarski klub Kraški krti / Gruppo speleologico Talpe del Carso.

Le più sentite condoglianze ai familiari, al gruppo e a tutta la speleologia isontina.

I funerali avranno luogo domani, venerdì 31 gennaio alle ore 14.00 nella chiesa di Doberdò/Doberdob.

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Si è spento Fabio Forti

Notizia ripresa da Triesteprima.it
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Si è spento Fabio Forti, Trieste piange una delle sue menti migliori
Se n’è andato all’età di 92 anni uno degli ultimi testimoni dell’insurrezione triestina durante la Seconda guerra mondiale. Ebbe un ruolo attivo nella Commissione Grotte Boegan, socio dell’Alpina, assessore comunale e profondo conoscitore del nostro Carso

Fabio Forti se n’è andato. Uno degli ultimi testimoni dell’insurrezione di Trieste del 30 aprile 1945 contro il nazifascismo e tra i massimi esperti di carsismo a livello internazionale si è spento nel capoluogo regionale all’età di 92 anni. Forti era stato consigliere comunale, combattente nel Corpo dei Volontari della Libertà, ufficiale della Repubblica Italiana per mano e volere del Presidente Giorgio Napolitano, factotum della Società Alpina delle Giulie, assessore del Comune di Trieste e molto altro.

Nel 2012 l’allora sindaco Roberto Cosolini gli consegnò il sigillo trecentesco per il suo impegno nei confronti della collettività. Nelle sue apparizioni pubbliche Forti ricordava molto spesso l’insurrezione avvenuta negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale a Trieste, così come le migliaia di aneddoti legati al mondo sotterraneo che tanto amava. A circa 40 anni iniziò anche a collaborare con l’Università di Trieste e più precisamente con l’Istituto di Geologia e Paleontologia. Leggi tutto…

Ciao Susi

Susi a Sella Nevea, 1982 (foto Mauro Kraus)

Susi a Sella Nevea, 1982 (foto Mauro Kraus)

La notte tra il 26 e il 27 aprile è venuta a mancare Susanna Martinuzzi, “Susi” per tutti.

Speleologa classe 1957 è stata, assieme a Daniela Michelini (“Penel”) una delle più forti donne della speleologia triestina degli anni ’80. Socia della Commissione Grotte “E. Boegan” aveva, da subito, affrontato le grotte dell’altipiano del Canin e quelle del Marguareis portando il suo contributo alle esplorazioni in corso.

Ricordo ancora la prima volta che ci siamo conosciuti quando, “una sera buia e tempestosa” è entrata, con i suoi compagni di esplorazione (tutti maschi), nel rifugio Gilberti (Canin) completamente fradicia di pioggia. Me la presentò Mauro Stocchi, davanti a un abbondante bicchierino di grappa che volli offrire a tutti loro, mentre mi raccontavano le ultime novità esplorative (mi sembra sugli “Increduli”). Leggi tutto…

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