Scoperta sul Canin la grotta più grande d’Italia, con la congiunzione tra il Complesso Col delle Erbe e il Foran del Muss si superano gli 80 km

Il Canin visto dai piani di MontasioAlpi Giulie. Quattro speleologi del Friuli Venezia Giulia il 13 agosto hanno realizzato la congiunzione tra due grandi grotte sul massiccio del Canin, che insieme diventano la grotta più estesa d’Italia. Come in un gioco di incastri, in un solo colpo si congiungono più di trenta chilometri del Complesso del Foran del Muss e più di quaranta chilometri del Complesso del Col delle Erbe, giganti sotterranei fatti di gallerie e pozzi che giacciono sotto le fredde rocce del Monte Canin.

Questa scoperta è solo l’ultimo tassello delle esplorazioni portate avanti in tanti anni, da numerosi speleologi italiani e stranieri, e conferma il Massiccio del Canin come uno dei più grandi massicci carsici d’Europa.

Non è facile calcolare la lunghezza totale dell’intero sistema, stimato in più di 80 chilometri, costituito da molti ingressi e dalle giunzioni successive di numerose grotte. Anche i dati catastali delle cavità interessate sono contrastanti e incompleti, per cui per sapere la misura esatta di questa enorme grotta saranno necessari mesi di lavoro. Leggi tutto…

FemtoSpeleoCampo2019 – Progetto Resettum

Iniziato, con il “FemtoSpeleoCampo” il “Progetto Resettum” della speleologia pordenonese.

Recentemente si è svolto l’annuale campo esplorativo a cura dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI e amici in località Pradut (Claut, PN).

Il meteo è stato clemente e ha concesso belle giornate per le manovre speleologiche. Alle attività di esplorazione, posizionamento GPS e rilievo hanno partecipato una trentina di speleologi della regione. Una ventina le cavità visitate, alcune conosciute e altre sconosciute, nuove scoperte promettenti, ben celate tra i pini mughi.

La zona, di non facile accesso, si presenta ricchissima di cavità, geologicamente affascinanti e tecnicamente non banali, che fanno sognare chi si avventura nel cuore delle montagne.

Con il “FemtoSpeleoCampo 2019″ si è ufficialmente dato il via al “PROGETTO RESETTUM“. Si tratta di una complessa attività di ricerca che vede protagonisti non solo gli speleologi dei Gruppi di Pordenone e Sacile ma anche numerosi esperti naturalistici italiani e stranieri (botanici, chirottologi, geologi, biologi, ecc.) e ricercatori locali e che porterà alla realizzazione di una pubblicazione, una mostra e una pubblicazione su questo affascinante gruppo montano valcellinese.

Pradis (PN) – Le ultime scoperte in Fossa del Noglar riaprono le esplorazioni in una “vecchia area carsica”

Pradis (PN) – Gli speleologi friulani in 15 giorni esplorano 700 metri di nuove grandi gallerie: risalgono un arrivo nelle parti terminali della Fossa del Noglar e aprono la via verso zone ignote. (Notizia ripresa da Scintilena)

A volte il sole splende anche sottoterra, anche oltre gli infiniti cunicoli della fossa del Noglar. Siamo nella zona di Pradis, nel Comune di Clauzetto.

Negli ultimi due weekend, speleologi di Sacile e Pordenone sono stati impegnati in una proficua esplorazione nelle parti più remote della grotta più estesa del Friuli occidentale, conosciuta da tempo come “Fossa del Noglar”, che nulla ha di difficile, se non i suoi lunghi cunicoli. Dopo una esplorazione approfondita in una zona lontana dall’ingresso, dove nessuno andava più dagli anni ’70, si è aperta una nuova grande via verso l’ignoto, con 700 metri di nuove gallerie misurate, e ancora tante possibili prosecuzioni. Leggi tutto…

Piena all’Abisso di Trebiciano

Il 3 Febbraio 2019 si è verificata una piena eccezionale sul Carso. Il Gruppo Triestino Speleologi ha documentato con foto e filmati l’acqua del fiume sotterraneo Reka Timavo in rapido aumento, che nella giornata di domenica ha raggiunto il livello massimo di piena di 92 metri; solo 20 metri più in basso della piena record del 1915. Riprese di Stefano Venier.

Ecco il video:

Ingresso della Grotta del Maestro impraticabile

Già segnalato qui, ma meglio ripetere:

Nella giornata di ieri, l’ingresso della Grotta del Maestro (n. 4168/5300VG) è diventato impraticabile, causa crollo della dolinetta in cui si apriva.

Attualmente la visita alla cavità è, quindi, impossibile (e comunque pericolosa!).

Vi invito a far girare la voce…

Marco Linus Di Gaetano

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Notizia ripresa da FaceBook

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