Montenegro, ricognizione biospeleologica

Dal 3 all’11 settembre si è svolta una ricognizione biospeleologica nel sud del Montenegro/Crna Gora, nell’area del massiccio del monte Rumja. Più esattamente l’area indagata è quella di Gornji Šestani (comune di Bar), un altipiano carsico a ridosso del lago di Scutari a circa 600-700 m di quota. Sul massiccio del monte Rumija sembra abbiano operato solamente speleologi cechi nel 2005; non risultano altre esplorazioni con intenti speleologici in quest’area tra il lago di Scutari e il mare Adriatico. Sull’altipiano sono presenti diversi villaggi, tutti praticamente abbandonati circa 50 anni fa. Per questo motivo gli spostamenti sono risultati difficili, con la vegetazione che fa da padrona della zona, sommergendo muri, sentieri e ruderi delle abitazioni.
Due sono le principali cavità esplorate, rilevate e documentate e in cui sono state effettuate ricerche biospeleologiche.
Nella zona le cavità hanno usualmente una doppia denominazione: in montenegrino e in albanese. La prima, chiamata Bijelo grlo/Shpellë lugut bardë (Gola bianca) si apre a breve distanza dai ruderi del villaggio di Lukići.
Dopo un breve salto iniziale si sviluppa in direzione NW con vasti ambienti, in alcune parti anche molto concrezionati. Termina con una piccola condotta concrezionata. Assenza d’aria. Un breve ramo laterale si trova alla base del pozzetto d’ingresso. Lo sviluppo totale è di circa 90 m, per un dislivello di 14 m.
La seconda, Kučkine pećine/Shpellë Shaks (Grotta del Cane) è situata lungo il sentiero che dalle rovine del villaggio abbandonato di Gurza porta alla sella di Bijela Skala, alle pendici del monte Rumija. Leggi tutto…

Convegno a Trieste e presentazione libro Maucci

Set ’23
30
09:30

Con la presente desidero inviare a tutti Voi ed ai Vostri gruppi di appartenenza l’invito al Convegno “L’acqua, il Timavo, il Carso e un territorio tutto da scoprire” che si terrà sabato 30 settembre 2023, dalle ore 9:30 alle ore 13:30 a Trieste presso la sala Luttazzi del Magazzino 26 al porto vecchio, nell’ ambito del progetto <<Invito alla conoscenza del territorio e del sottosuolo di Trieste>>.

Nell’occasione verrà presentato il libro “Operazione Corsaro” di Walter Maucci.

RingraziandoVi sin d’ora per la partecipazione e l’eventuale condivisione dell’evento, allego il volantino con il programma dettagliato.

Porto i saluti del Presidente e del Consiglio Direttivo,
Cordialmente,

Francesca Midena
Società Adriatica di Speleologia

Corso Glaciologia 2023

Viaggio alla scoperta dei ghiacciai alpini
Introduzione alla glaciologia, tra scienza, clima e storia

Corso didattico-formativo
Aprile-Maggio 2023

Sede del corso: Club Alpino Italiano Pordenone, Piazza Del Cristo 5a
Modalità di partecipazione: in presenza o a distanza su piattaforma Zoom

Questo corso ci introdurrà al mondo dei ghiacciai alpini e della glaciologia, la scienza che da oltre un secolo li studia, ne comprende i meccanismi e soprattutto li monitora costantemente. Il legame tra ghiaccio planetario e clima è sempre stato importante ma oggi è divenuto cruciale alla luce degli evidenti cambiamenti climatici in atto. Capiremo quali informazioni ci danno i nostri ghiacciai alpini, come sono nati, si sono evoluti e fino a quando potremo ammirarli all’interno della cornice alpina. Comprenderemo in quali modi la natura riesce a conciliare la vita nelle zone glaciali delle nostre montagne. Ripercorreremo gli sforzi, le sofferenze e le gesta umane che sconvolsero le distese glaciali durante gli eventi bellici del primo conflitto mondiale. Nel mese di luglio sarà organizzata un’uscita sul campo in ambiente glaciale in Trentino.

Depliant con maggiori informazioni, quota, programma, relatori

Progetto CryoKarst

Protocollo di rilevamento dei depositi di ghiaccio e neve in grotta
CSR Regione Friuli Venezia Giulia
Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche

A seguito delle serate informative di Trieste e Udine del progetto CryoKarst, volevamo ringraziare tutti i partecipanti per la loro presenza e disponibilità.

Premesso che, e ci teniamo a sottolinearlo, le attività che vorrete eventualmente svolgere per contribuire alla raccolta di dati per il Catasto Speleologico Regionale sono interamente su base volontaria, abbiamo preso nota di tutte le osservazioni che ci avete comunicato nel corso dei due incontri, eseguendo ulteriori valutazioni in merito ad alcune piccole criticità emerse.

Integrando il tutto, abbiamo quindi aggiornato la prima versione del protocollo di rilevamento del ghiaccio in grotta e del manuale, realizzando la versione 1.1. Potete scaricare la versione aggiornata al seguente link, oppure qui sotto.

Sentitevi liberi di inoltrare questa comunicazione a tutti i potenziali interessati che volessero contribuire a questa progetto.

Per segnalare attività, ritrovamenti e osservazioni utili ai fini del progetto CryoKarst potete usare questo indirizzo email: cryokarst@gmail.com

il gruppo di ricerca CryoKarst
Costanza, Andrea e Roberto

Protocollo di rilevamento dei depositi di ghiaccio e neve in grotta

Manuale di rilevamento dei depositi di ghiaccio e neve in grotta

TracerKanin project: concluse con successo le operazioni sul campo della seconda fase

Alpi Giulie – Con la predisposizione dei siti che dovevano accogliere le strumentazioni, la discesa di due profondi abissi, l’iniezione dei traccianti e il controllo e monitoraggio dei risultati, si sono concluse il 13 agosto le operazioni in campo della “Fase 2” del TracerKanin Project.

TracerKanin é un progetto internazionale, che coinvolge Enti e speleologi di Italia e Slovenia, mirato allo studio idrogeologico del massiccio carsico del Monte Canin/Kanin nelle Alpi Giulie, con una serie di multi-tracer test su una vasta area carsica che si estende per 120 chilometri tra Italia e Slovenia.

Questa “Fase 2” ha interessato il versante meridionale del massiccio sloveno, con iniezione di due traccianti nell’abisso Renejevo brezno e nel Skalarjevo brezno: due grotte profonde più di 1000 metri, sul cui fondo scorrono corsi d’acqua ipogei. All’esterno, in Val Raccolana, Val Resia e nella Conca di Bovec in Slovenia, sono state effettuate misure fisico-chimiche e sono state poste sonde fluorimetriche, autocampionatori e sonde multiparametriche in una serie di sorgenti e corsi d’acqua, per raccogliere i traccianti immessi nei fiumi sotterranei.
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