Convegno L’Isonzo sotterraneo e il Lago di Doberdò

Set ’19
7
10:00

L’ISONZO SOTTERRANEO E IL LAGO DI DOBERDÒ
tra speleologia, conservazione e sfruttamento idropotabile

a cura del Comune di Monfalcone, del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste e della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia.

Gli interventi antropici, più dei cambiamenti climatici occorsi nell’ultimo secolo stanno modificando il contesto idrogeologico delle acque carsiche che dall’Isonzo scorrono per percorsi perlopiù sconosciuti verso le sorgenti del Timavo.

Conoscere i percorsi della rete idrica sotterranea permette di tutelare e valorizzare l’acqua che beviamo. Il Lago di Doberdò ne è un chiaro indicatore: la carenza di acqua congiuntamente ad un abbandono della manutenzione della vegetazione stanno portando il lago ad un progressivo interramento. Da un paio d’anni un gruppo di lavoro multidisciplinare transfrontaliero, che unisce ricercatori universitari, speleologi ed appassionati, cerca di comprendere i processi in atto per individuare eventuali possibili strategie di intervento. Durante la conferenza verrà presentato lo stato dell’arte degli studi fin qui eseguiti, compresi i primi risultati del tracciamento realizzato lo scorso luglio. Leggi tutto…

FemtoSpeleoCampo2019 – Progetto Resettum

Iniziato, con il “FemtoSpeleoCampo” il “Progetto Resettum” della speleologia pordenonese.

Recentemente si è svolto l’annuale campo esplorativo a cura dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI e amici in località Pradut (Claut, PN).

Il meteo è stato clemente e ha concesso belle giornate per le manovre speleologiche. Alle attività di esplorazione, posizionamento GPS e rilievo hanno partecipato una trentina di speleologi della regione. Una ventina le cavità visitate, alcune conosciute e altre sconosciute, nuove scoperte promettenti, ben celate tra i pini mughi.

La zona, di non facile accesso, si presenta ricchissima di cavità, geologicamente affascinanti e tecnicamente non banali, che fanno sognare chi si avventura nel cuore delle montagne.

Con il “FemtoSpeleoCampo 2019″ si è ufficialmente dato il via al “PROGETTO RESETTUM“. Si tratta di una complessa attività di ricerca che vede protagonisti non solo gli speleologi dei Gruppi di Pordenone e Sacile ma anche numerosi esperti naturalistici italiani e stranieri (botanici, chirottologi, geologi, biologi, ecc.) e ricercatori locali e che porterà alla realizzazione di una pubblicazione, una mostra e una pubblicazione su questo affascinante gruppo montano valcellinese.

ISONZO SOTTERRANEO: dove va a finire l’acqua del Lago di Doberdò?

Ott ’18
6
10:00

Il Gruppo Interdisciplinare di Studio delle Acque Carsiche Isontine nasce nel tempo quale spontanea aggregazione di persone, tra cui professionisti e volontari della ricerca ed oggi consta di circa sessanta persone tra ricercatori, speleologi, geologi, naturalisti, biologi, chimici, operatori del soccorso, giornalisti, provenienti sia dalla nostra regione che dal Veneto, dalla Toscana, dall’Umbria, dalle Marche e dalla Slovenia e può contare sul supporto e contributo di diverse Associazioni ed sia Enti pubblici che privati.

Il Gruppo ha come obiettivo lo studio dello sviluppo idrogeologico superficiale e ipogeo del Carso Isontino. Dal 2015 sta lavorando sul territorio isontino raccogliendo dati scientifici, rilevando cavità e divulgando i risultati ottenuti.
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Timavo System Exploration 2018

Anche se con ampio ritardo, per il quale ci scusiamo, riportiamo qui sotto le notizie del Timavo System Exploration 2018, con le foto e didascalie pubblicate dalla Società Adriatica di Speleologia sulla loro pagina facebook.

Prima parte – agosto 2018

Timavo: Centinaia di metri di gallerie fin ora inesplorate, spelosub istruiti per eseguire durante le immersioni prelievi di dna sui protei, 180 speleologi coinvolti nelle varie edizioni… questo e molto altro in un unico progetto di carattere internazionale… Timavo System Exploration.
(foto Stefano Savini)

Ma per parlare delle eccezionali scoperte e delle ultime frontiere nel campo della ricerca sul Proteo, bisogna fare un passo indietro, un salto nel passato di oltre due secoli.
250 anni fa, per la prima volta viene descritto un singolare animale, il cucciolo di drago, Olm, o scientificamente, Proteus anguinus laurenti, o più comunemente conosciuto col nome di Proteo.
Il più grande vertebrato esistente, adattato esclusivamente alla vita in grotta.

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