SCUOLA NAZIONALE DI SPELEOLOGIA
UNIONE SPELEOLOGICA PORDENONESE CAI
Il Corso
A chiunque di noi speleologi può capitare di trovare un antico reperto o delle ossa durante un’uscita in grotta … ma come ci dobbiamo comportare con questi ritrovamenti? In questo corso impareremo cosa fare e soprattutto cosa NON dobbiamo fare nel caso trovassimo in grotta un reperto, sia dal punto di vista scientifico che legale.
Si concluso domenica il “IV Corso di Torrentismo” organizzato dalla Scuola di Speleologia CAI Pordenone in collaborazione con l’Unione Speleologica CAI e la Scuola Nazionale di Speleologia CAI.
Il Corso, che si è svolto, in due fine settimana, il primo a Claut ed il secondo in Val Resia, ha permesso, come ha ricordato il Direttore della Scuola di Speleologia CAI PN, Giorgio Fornasier, ai partecipanti di apprendere le nozioni tecnico-pratiche indispensabili per accostarsi con la dovuta preparazione a questa entusiasmante e sempre più in espansione anche nel territorio pordenonese, ma severa disciplina del vivere la montagna.
Alcuni dei partecipanti alla giunzione tra il Foran dal Muss e il Col delle Erbe (Foto R. Carbajales)
Terminato il campo speleo 2019, del “Progetto Grande Poiz”, sul versante nord del massiccio del Monte Canin (Udine – FVG). Dopo la grande emozione del collegamento tra il Complesso del Foran del Muss e il Col delle Erbe, ecco una breve sintesi degli 8 giorni nel video (vedi sotto) prodotto da Rodrigo Carbajales che parla di collaborazione e di gioia ;))
Alcuni partecipanti al campo 2019 del “Progetto Grande Poiz”, in un selfie di Rodri, festeggiano in Casera Goriuda la giunzione
Si è felicemente concluso il campo speleo del “Progetto Grande Poiz” sul versante nord del massiccio del Monte Canin (Udine – FVG). Grandi soddisfazioni hanno accompagnato gli speleologi durante le giornate, dal 10 al 18 agosto, in Casera Goriuda che, come negli anni passati è stata la base per tutte le esplorazioni. Un ringraziamento va sicuramente al Parco delle Prealpi Giulie che mette a disposizione la struttura. Ma veniamo ai fatti. Al campo hanno partecipato 24 speleologi, di diversi gruppi regionali, che si sono avvicendati nelle ricerche, nelle esplorazioni e nella logistica. Altri amici speleo sono passati in giornata ad aiutare e a fare visita. Durante i 9 giorni di campo è stata esplorata e rilevata una cavità, si è provveduto al disarmo di alcune parti di grotte, sono stati esplorati e rilevati alcuni rami in cavità della zona e sono stati intrapresi lavori di scavo in una grotta fortemente soffiante. Ma il risultato più eclatante si è avuto martedì 13 agosto quando, alcuni speleo che si sono alternati nello scavo entrando la domenica nella Grotta Clemente passando dalla Grotta della Luganiga, hanno sfondato l’ultimo diaframma che divideva il Foran del Muss dal Col delle Erbe: la congiunzione tra i due grandi sistemi del Canin è stata fatta! Era il luglio del 1963 quando 3 forti speleologi capivano il potenziale dell’area carsica del Canin dando così inizio alle campagne di ricerca condotte da moltissimi speleologi provenienti da tutta Italia, dalla Polonia e dall’Ungheria. Il 13 agosto 2019 il sogno della giunzione si è avverato e il merito è di tanti, tantissimi esploratori che in quasi 60 anni hanno dato il loro contributo e la loro passione per raggiungere questo grande obiettivo. E comunque c’è ancora da lavorare …
Alpi Giulie. Quattro speleologi del Friuli Venezia Giulia il 13 agosto hanno realizzato la congiunzione tra due grandi grotte sul massiccio del Canin, che insieme diventano la grotta più estesa d’Italia. Come in un gioco di incastri, in un solo colpo si congiungono più di trenta chilometri del Complesso del Foran del Muss e più di quaranta chilometri del Complesso del Col delle Erbe, giganti sotterranei fatti di gallerie e pozzi che giacciono sotto le fredde rocce del Monte Canin.
Questa scoperta è solo l’ultimo tassello delle esplorazioni portate avanti in tanti anni, da numerosi speleologi italiani e stranieri, e conferma il Massiccio del Canin come uno dei più grandi massicci carsici d’Europa.
Non è facile calcolare la lunghezza totale dell’intero sistema, stimato in più di 80 chilometri, costituito da molti ingressi e dalle giunzioni successive di numerose grotte. Anche i dati catastali delle cavità interessate sono contrastanti e incompleti, per cui per sapere la misura esatta di questa enorme grotta saranno necessari mesi di lavoro. Leggi tutto…
1^ uscita del XXIV Corso di Speleologia di primo livello del GTS APS - Gruppo Triestino Speleologi GTS.
Qui la scheda catastale: https://catastogrotte.regione.fvg.it/scheda/202-Grotta_dei_Cacciatori
Referente: Alessandro Mosetti - mail: gts@speleo.it
17 Novembre 2024 Aurisina, 34011 Aurisina TS, Italia
2^ uscita del XXIV Corso di Speleologia di primo livello del GTS APS - Gruppo Triestino Speleologi GTS.
Qui la scheda catastale: https://catastogrotte.regione.fvg.it/scheda/75-Grotta_Nemec
Referente: Alessandro Mosetti - mail: gts@speleo.it
30 Novembre 2024 Monrupino, 34016 Monrupino TS, Italia
Uscita del gruppo "Galline in grotta" della SAS - Società Adriatica di Speleologia di Trieste.
Qui la scheda catastale : https://catastogrotte.regione.fvg.it/542
Referente: Alessandra Ressa
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