Tavola rotonda a Taipana (UD)

Questo fine settimana (22-23/9) a Taipana (UD) è stato festeggiato il traguardo dei 40 anni di vita del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia. Per l’occasione è stata indetta una tavola rotonda per analizzare i problemi derivanti dalle esplorazioni speleologiche a cavallo tra i confini di Austria, Slovenia e Italia. Oltre 100 (cento) i partecipanti provenienti dalla nostra Regione, dalla Slovenia e dall’Austria. Alla sera gran ricevimento presso l’area feste di Taipana e domenica accompagnamento in grotta. Si ringrazia il sindaco di Taipana, Alan Cecutti, che ha voluto ricordare questa giornata con la donazione di una targa ricordo davvero bella. Si ringraziano anche tutti gli amici della Polisportiva di Taipana per la magnifica accoglienza dei numerosissimi ospiti. I cuochi sono stati unici e davvero insuperabili come sempre e ancora di più. Ringraziamo anche il trio musicale che ci ha accompagnato per tutta la serata. Un particolare ringraziamento a tutti gli amici della Commissione Grotte “E. Boegan” di Trieste per tutto il lavoro svolto per la buona riuscita del “Gran Pampel”. Grazie a tutti, soprattutto al paese di Taipana!

Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”

Importante esercitazione internazionale speleosubacquea alle Sorgenti del Gorgazzo – Polcenigo (PN)

Dopo il recente incidente nella grotta di Tham Luang in Thailandia assume particolare valore aggiunto l’esercitazione di soccorso speleosubacquea che avrà luogo sabato 22 settembre presso le Sorgenti del Gorgazzo, in comune di Polcenigo (Pordenone), alle pendici dell’altopiano del Cansiglio. Il sito, già in passato tenuto in alta considerazione dai pionieri dell’attività speleosubacquea, vanta una altissima frequentazione negli ultimi tempi – solo lo scorso anno sono stati più di trecento gli accessi segnalati dal Comune che gestisce i permessi, numeri che sono superati soltanto da abissi famosi come la grotta del Bue Marino in Sardegna Leggi tutto…

Colorazione al lago di Doberdò

Riproponiamo l’articolo de Il Piccolo inerente l’ultima colorazione con fluoresceina fatta al lago di Doberdò, mentre alla fine trovate i due articoli (in sloveno) dal Primorski Dnevnik sempre inerenti lo stesso oggetto.

Buona lettura!

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Il mistero di Doberdò e la nuova tappa delle ricerca condotta con il coordinamento dell’Università di Trieste e il supporto di Acegas
Le bonifiche attuate a Sablici e a Pietrarossa sono forse la causa della “sparizione” del lago

Da Il Piccolo del 21.9.2018
di Laura Blasich

La ricerca

È ripresa la caccia da parte degli speleosub alle acque che defluiscono dal lago di Doberdò. E la nuova tappa delle ricerca condotta con il coordinamento del Dipartimento di geoscienze dell’Università di Trieste e il supporto di Acegas, e che rimane un tassello fondamentale per delineare le strategie da mettere in campo per migliorare lo stato di salute dello specchio d’acqua, ha finora confermato l’esito del tracciamento delle acque effettuato a fine giugno.

In buona sostanza le acque del lago defluiscono verso Sablici e la Moschenizza e verso il pozzo di Jamiano, Comarie e il Timavo.
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L’Assessore regionale Scoccimarro in grotta

Trieste, 11 settembre – L’assessore regionale all’Ambiente ed energia, Fabio Scoccimarro, ha voluto valutare di persona lo stato di salute delle grotte carsiche ed ha effettuato dei sopralluoghi all’abisso di Trebiciano, alla Grotta nera di Basovizza e in una delle numerose caverne inquinate dell’area triestina. In merito Scoccimarro ha spiegato che “visitando le grotte regionali ci si rende conto dell’importanza del lavoro svolto dai gruppi speleologici attivi in Friuli Venezia Giulia, ed in particolare dalla Federazione speleologica regionale, sia per l’attività di ricerca, sia per quella sportiva”.

Per leggere tutto l’articolo e vedere le foto e il video, clicca qui

Campo speleo 2018 Progetto Grande Poiz

Si studiano a tavolino le future esplorazioni (foto M. Mesar)

Si studiano a tavolino future esplorazioni (foto M. Mesar)

Dall’11 al 19 agosto 2018 si è svolto, un campo speleologico intergruppi sul versante nord del massiccio del Monte Canin (Udine – FVG) per continuare le ricerche e le esplorazioni soprattutto nell’area del Grande Poiz.

Come lo scorso anno, base d’appoggio è stata la casera Goriuda, a 1405 m di quota, gentilmente messa a disposizione dall’Ente Parco Prealpi Giulie.

In totale hanno partecipato 22 speleologi di diversi gruppi: Gruppo Speleologico San Giusto, Gruppo Triestino Speleologi, Società di Studi Carsici “A.F. Lindner, Gruppo Grotte Treviso mentre amici di altri gruppi sono passati al campo. Grazie ad alcuni voli di elicottero da Sella Nevea, sono stati trasportati anche materiali e attrezzature necessari alla manutenzione della casera, che è stata oggetto di lavori, riparazioni e migliorie.
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