Nell’ambito delle ricerche programmate dal Gruppo Speleologico “San Giusto” sulle Cime del Monte Musi, il 10 agosto di quest’anno è stato effettuato un tracciamento del torrente interno della Grotta dell’Uragano. Scopo del tracciamento era quello di accertare finalmente il collegamento tra queste acque e quelle del sottostante Fontanon di Barman. Il test è stato realizzato immettendo Tinopal CBS-X premiscelato, in quantità calcolata in modo da essere rilevato solo strumentalmente.
L’esperimento è stato complesso, in quanto è stata impiegata una sonda fluorimetrica da pozzo, perfettamente tarata su questa sostanza, faticosa da trasportare, che si è dovuto installare immersa nell’acqua della cascata esterna. Ciò perché la bocca superiore (il “Fontanon”) si presentava asciutta, mentre erano invece attive due bocche inferiori d’interstrato all’interno della forra. Con l’occasione si è realizzata una discesa lungo la forra, documentando le varie uscite delle acque sotterranee. Un flash sul risultato: il picco del tracciante (un unico grande impulso, in sintonia con le caratteristiche di veicolazione di questo tracciante) è stato registrato ad 1h 47’ dall’immissione; ben più tardi del previsto, suggerendo alcune ipotesi che verranno valutate con l’elaborazione dei rilievi e dei calcoli. Sempre con l’occasione, si sono eseguiti dei campionamenti per un nuovo ciclo di analisi chimiche delle acque sotterranee. Il “San Giusto” proseguirà ora con ulteriori indagini (idrogeologiche e geomorfologiche) nella Grotta dell’Uragano, supportate da attività topografica ed esplorativa, onde meglio definire quest’importante cavità. (RS)