Resoconto attività anno 2002. Ci sono due elementi principali che possono descrivere l’attività del Catasto Cavità Artificiali SSI del Friuli-Venezia Giulia nel corso dell’anno 2002, che sono i seguenti.
Il primo, positivo, riguarda la presentazione della prima serie consistente di schede riguardanti la provincia di Pordenone. Nel passato, solamente una cavità aprentesi in questa provincia era stata segnalata al Catasto, ma si trattava di una situazione quasi casuale. Ora, invece, una associazione speleologica (Gruppo Speleologico Pradis) ha iniziato la sua attività di ricerca sulle opere sotterranee artificiali presenti nel proprio territorio ed i risultati non sono mancati, vista anche l’elevata potenzialità riscontrabile in queste aree.
Il secondo elemento riguarda, invece, il numero delle schede consegnate al Catasto CA nell’anno 2002. Vista l’elevata partecipazione dei gruppi speleologici riscontrata negli anni passati (129 cavità presentate nel 2000 e 117 cavità nel 2001), era possibile aspettarsi un sensibile rallentamento dell’attività, ma questa tendenza si è dimostrata meno accentuata di quanto previsto. Le ricerche, infatti, sono continuate regolarmente e, nonostante alcuni problemi occorsi al Catasto a fine anno, si sono addirittura allargate a nuove aree. È così continuata l’azione di studio ed indagine, ed anche quella di comunicazione e divulgazione dei dati. Nel 2002 sono state consegnate al Catasto FVG-SSI le schede di 59 cavità artificiali, portando ad un totale di 708 le cavità complessivamente censite. In generale, quindi, non si è presentata in regione una situazione totalmente negativa, ma al massimo una fase di rallentamento, corrispondente anche ad un maggiore approfondimento dell’attività complessiva.
Per quanto riguarda le ricerche svolte, sono continuate quelle dei gruppi grotte di Gorizia, rispettivamente il Centro Ricerche Carsiche “Carlo Seppenhofer”, con lo studio delle cavità del monte Sabotino e della valle dello Judrio, ed il Gruppo Speleologico CAI “Luigi Vittorio Bertarelli”, relativamente alle cavità presenti nel centro abitato. Da segnalare anche la recente collaborazione di quest’ultimo gruppo con l’emittente in lingua italiana di Tele Capodistria.
A Trieste rimangono sempre in attività sia la Sezione di ricerche e studi su cavità artificiali del Club Alpinistico Triestino, sia la Sezione di Speleologia Urbana della Società Adriatica di Speleologia.
Anche a Monfalcone continuano a svilupparsi gli studi del Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante”, riguardanti le cavità della prima guerra mondiale, presenti in ampio numero in questo territorio.
Da segnalare infine che nel mese di settembre è stato organizzato dal Club Alpinistico Triestino (oramai specializzato nell’organizzazione di eventi di questo genere), il corso nazionale “Caverne della grande guerra sul Carso”. Pur trattandosi di un argomento specifico che vede mescolate sia cavità naturali che artificiali, sono risultate di estremo interesse le lezioni tenute dagli esperti sui vari argomenti trattati.
Stanno attualmente collaborando con il Catasto CA del Friuli-Venezia Giulia, oltre a singoli ricercatori privati, le seguenti associazioni speleologiche:
- Centro Ricerche Carsiche “Carlo Seppenhofer” - Gorizia
- Club Alpinistico Triestino, Sezione di ricerche e studi su cavità artificiali - Trieste
- Gruppo Speleologico Carsico - San Martino del Carso, Gorizia
- Gruppo Speleologico “Luigi Vittorio Bertarelli”, CAI - Gorizia
- Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante”, Monfalcone - Gorizia
- Gruppo Speleologico Pradis - Clauzetto, Pordenone
- Gruppo Speleo-Nautico “Duilio Cobol” - Trieste
- Sezione Speleologica A.S. Grmada - Malchina, Trieste
- Società Adriatica di Speleologia, Sezione di Speleologia Urbana - Trieste
- Società Alpina delle Giulie, CAI - Trieste
- Società di Studi Carsici “Antonio Federico Lindner” - Fogliano, Gorizia
Una considerazione finale deve essere fatta sulle difficoltà (temute, ma per il momento non realmente manifestatisi) relative alla nascita di un nuovo Catasto CA nel FVG. Dopo un primo momento di sconcerto, durante il quale è stata spedita una circolare a tutti i gruppi al fine di tranquillizzare chi si sentiva legittimamente preoccupato sulla sorte dei dati consegnati, è stato verificato che effettivamente era stata predisposta una proposta di legge che prevedeva, assieme ad alcune iniziative sicuramente lodevoli, anche quella (meno condivisibile) della creazione di un nuovo Catasto CA sponsorizzato direttamente dalla stessa Amministrazione Regionale. Trattandosi di un’ipotesi ancora tutta da discutere, c’è sicuramente il tempo per intervenire sull’eventuale testo di legge e concordare, se sarà possibile, una soluzione che salvaguardi il Catasto SSI e, nel contempo, accontenti le ragionevoli aspirazioni di chi opera da anni nel campo delle ricerche in CA. (PG)