Pubblicazioni edite
Alpinismo triestino

Sul numero 80, novembre-dicembre 2003 della rivista della AXXXO, a pagina 5 appare un breve resoconto del corso di speleologia dell’alpinismo giovanile (anche con le impressioni di tre giovani allievi), che è stato portato a termine grazie alla collaborazione del gruppo grotte dell’associazione stessa. (GB)

Agenda 2004 del CAI

Curata dal Comitato Scientifico Centrale con i contributi della Commissione Centrale per la Speleologia del CAI e della Società Speleologica Italiana, questa terza edizione dell’agenda è dedicata alla speleologia in tutte le sue sfaccettature. Ogni mese è dedicato a una delle più importanti cavità del territorio nazionale. La nostra Regione è rappresentata, nel mese di agosto, dalla Grotta Savi (Carso triestino); possiamo leggere una scheda iniziale e dei piccoli ma efficaci paragrafi che espongono la storia delle esplorazioni, la geologia, la morfologia e la descrizione della grotta, il tutto corredato da alcune foto. Altri riferimenti al Friuli-Venezia Giulia si trovano in box nei quali si parla della pubblicazione Duemila Grotte, si descrivono le voragini e, come esempio, troviamo una foto della Grotta Noè, e viene stilata la “classifica” delle grotte più lunghe e profonde. Purtroppo, proprio in quest’ultimo box, le informazioni sono completamente errate, segno che non c’è stato un accurato lavoro di controllo. Altri accenni li possiamo leggere all’inizio dell’Agenda quando si parla della storia della speleologia e, per finire, nella parte finale del volume troviamo una sezione dedicata alle grotte turistiche e, quale rappresentante della nostra Regione, troviamo un trafiletto sulla Grotta Gigante. (MB)

Meraviglie del mondo sotterraneo

È questo il titolo di un libro de “La Venta Associazione Culturale Esplorazioni Geografiche” edito nel 2003 per i tipi della Idea Libri. Curata da Francesco Dal Cin e da Tono De Vivo, la pubblicazione raccoglie le immagini e le descrizioni delle più belle cavità del mondo. Gli autori hanno voluto descrivere la varietà dell’ambiente ipogeo e la sua vastità a livello geografico con immagini di grotte nel calcare, nel ghiaccio, nel conglomerato, nella lava, subacquee; grotte di miniere, grotte con disegni preistorici, con leggende da raccontare, il tutto suddiviso equamente nel territorio mondiale. Per quanto riguarda l’Italia e, in particolar modo il Friuli-Venezia Giulia, possiamo vedere due immagini e leggere la descrizione della Grotta Meravigliosa di Lazzaro Jerko (Carso triestino). La parte del leone la fa una foto nella quale si può vedere il mitico Timavo nel cavernone finale della grotta. Nella breve parte scritta è raccontata, molto sinteticamente, la storia della scoperta e delle esplorazioni: è presente anche una scheda descrittiva della cavità. (MB)

Labirinti

Anche questo ultimo numero (il 22) del bollettino del Gruppo Grotte CAI Novara ospita – come i precedenti da alcuni anni – una serie di articoli e notizie che riguardano la nostra Regione; infatti, stretti sono i rapporti del gruppo piemontese con il Friuli-Venezia Giulia, e più precisamente la Carnia, grazie alle origini, carniche appunto, di uno dei soci. Un ampio articolo, con rilievi, foto e cartina, dal titolo “Grotte alla Creta di Rio Secco – UD” (pagg. 2-16) descrive le scoperte fatte dal gruppo durante un campo estivo nell’agosto 2001 nella stupenda Val d’Aip (Moggio Udinese). I tre autori: G.D. Cella, G. Teuwissen e R. Torri illustrano le otto cavità – peraltro di modeste dimensioni – di cui due già esplorate da soci del CSIF nel 1996. L’articolo seguente “Diario del campo speleo 2001 in Carnia” (pagg. 17-21) di Jacopo Calcagno è appunto il resoconto, anche in tono scherzoso, del campo medesimo. Alle pagine 31-34 troviamo invece l’articolo di C. Busolini (socio del GSC “M. Gortani” di Tolmezzo): “Nei sifoni di Rio Vaat – UD”, in cui si riferisce dell’immersione da parte di due speleosub (Manià e Russo) nei sifoni delle parti nuove recentemente scoperte in questa grotta del Monte Faeit. Purtroppo gli speleosub non hanno potuto far altro che constatare che la grotta termina. Le pagine seguenti del bollettino ospitano un altro articolo che, se non riguarda direttamente la nostra Regione, parla dei suoi speleologi. Infatti “Campo ricognitivo Bosna i Hercegovina 2002” (pagg. 35-41) di A. Torre, G.D. Cella e S. Milanolo espone, attraverso il diario della pre-spedizione, i risultati e le impressioni del primo veloce approccio in terra bosniaca del GSC “M. Gortani” di Tolmezzo assieme a due novaresi. Infine, nella parte finale del bollettino: “Relazione sull’attività 2002” e “Attività di campagna 2002”, possiamo trovare altre informazioni sull’attività svolta nella nostra Regione. (GB)

Naše jame 44

(Nel numero 84 de La Gds è stato recensito il n. 43 e non il 42. Il numero 42 era stato recensito nel n. 65). La rivista della Jamarska Zveza Slovenije su 230 pagine presenta alcuni articoli interessanti anche per i lettori non sloveni. J. Rijavec presenta due articoli. Il primo tratta le doline e le grotte di crollo a sud di Sežana. Il secondo, molto più interessante, riguarda gli scavi e le esplorazioni svolte nella dolina soffiante Stršinkna, dolina che si trova a est di Orlek (vedi La Gazzetta n. 65: “Soffio timavico 2”), fino alla profondità di 228 metri. T. Česnik e J. Marinšek descrivono le esplorazioni in Čehi 2 (Monte Canin), che hanno portato la profondità della grotta a -1.533 m. M. Nagode tratta della grande ghiacciaia di Paradana, dove sono stati raggiunti una profondità di 650 m e uno sviluppo di 4.090 m. J. Margon presenta la grotta Gabranca, che si trova presso Neverke, circa 12 km ad est di San Canziano. Durante le piene la grotta funziona da sorgente ed alimenta il corso superficiale della Reka. Durante i periodi di magra invece, il livello dell’acqua nella grotta si abbassa di ben 214 m e, pur trovandosi tanto a monte delle Grotte di S. Canziano, raggiunge un livello circa uguale di quello del Lago Morto. La rivista contiene infine la relazione del responsabile del Catasto della JZS sulle grotte catastate l’anno precedente. (SS)