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Riparto contributo regionale LR 27/66 e novità burocratiche

La Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, e più precisamente il nuovo Direttore Centrale della Direzione regionale competente, ha stabilito il piano di riparto dei contributi previsti dalla LR 27/66 relativo all’anno 2004 a favore delle associazioni regionali che si occupano di speleologia. Ecco l’elenco dei beneficiari (salvo modifiche dell’ultimo momento) suddivisi per provincia, oltre alla Federazione Speleologica Regionale che anche quest’anno ha ricevuto un contributo di 1.000 euro.

  • Gorizia (totale 35.500 euro): Gruppo Speleologico L.V. Bertarelli 1.000 - Gruppo Speleologico Talpe del Carso 6.000 - Gruppo Speleologico Carsico 2.500 - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante 8.000 - Società di Studi Carsici A.F. Lindner 6.000 - Centro Ricerche Carsiche C. Seppenhofer 8.000 - Gruppo Speleologico Monfalconese G. Spangar 2.000 - Federazione Speleologica Isontina 2.000.
  • Pordenone (totale 22.500 euro): Gruppo Speleologico Pradis 5.500 - Gruppo Speleologico Sacile 7.000 - Unione Speleologica Pordenonese 10.000.
  • Trieste (totale 69.800 euro): Associazione XXX Ottobre 4.000 - Gruppo Triestino Speleologi 5.000 - Gruppo Grotte C. Debeljak 5.000 - Associazione Alpina Slovena 2.500 - Gruppo Speleologico San Giusto 11.900 - Club Alpinistico Triestino 8.500 - Società Adriatica di Speleologia 8.000 - Commissione Grotte E. Boegan 15.500 - Società Sportiva Grmada 5.000 - Società di Studi Nettuno 600 - Gruppo Speleologico Flondar 2.800.
  • Udine (totale 26.200 euro): Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di Villanova 1.000 - Associazione Naturalistica Friulana 1.700 - Circolo Speleologico Sandanielese Tane dal Lof 2.500 - Circolo Speleologico Idrologico Friulano 11.000 - Gruppo Speleologico Forum Julii Speleo 4.000 - Gruppo Speleologico Valli del Natisone 1.000 - Gruppo Speleologico M. Gortani CAI Tolmezzo 2.500 - Centro Speleologico San Giovanni d’Antro 2.500.

In riferimento alla domanda di contributo ed alla relativa rendicontazione della LR 27/66 per le attività speleologiche, come è stato riferito ai rappresentanti delle associazioni speleologiche, sono emerse alcune novità di carattere burocratico. Innanzitutto il contributo verrà erogato in due tranche: 80% subito (quando è stato stanziato) e il restante 20% a presentazione del rendiconto; poi la rendicontazione ha valore solo se la data della documentazione (fatture) è posteriore alla data della presentazione della domanda. Infine alla presentazione della domanda di contributo (possibilmente ad inizio anno per evitare il problema di cui sopra), si deve allegare: preventivo di spesa particolareggiato e sintetica relazione di attività prevista (anche solo per il contributo richiesto alla Regione). Inoltre gli uffici regionali competenti sono stati trasferiti da Via San Francesco a via del Lavatoio 1, sempre a Trieste. (GB)

Il tempo in tempo reale

Grazie al portale di servizi meteorologici professionali “Meteopoint” è possibile visualizzare i dati di diverse stazioni meteorologiche sparse per la nostra Regione, principalmente in provincia di Trieste, Pordenone e Udine. In quest’ultima provincia, oltre alle stazioni di Moggio Udinese e Gemona del Friuli, di notevole interesse per l’attività speleologica – considerata la vicinanza al massiccio del Monte Canin – può risultare utile la stazione meteorologica del Parco Prealpi Giulie, situata presso il centro visite di Prato di Resia, ad una altitudine di 494 metri, ad una latitudine di 46°22’ Nord e a una longitudine di 13°18’ Est. I dati, che sono visualizzati sotto forma di grafici e testi, sono aggiornati ogni 15 minuti e riportano, tra l’altro, la temperatura, l’umidità, la pressione e, cosa più importante, la piovosità.

L’indirizzo internet da consultare è il seguente:
www.meteopoint.com/centraline/ud06/stazione_meteo_parco.htm.

Un altro strumento utile per la programmazione delle attività speleologiche in montagna è la Webcam (www.parcoprealpigiulie.org/webcam.asp) che, sempre dal centro visite di Prato di Resia, con un aggiornamento ogni quarto d’ora, permette di scrutare la catena dei Monti Musi e il cielo sopra di essa. (GB)

Nuovi lavori alla Grotta Gigante

Grazie ad un sostanzioso finanziamento regionale, pari a un milione e settecentomila euro, sono cominciati i lavori per rinnovare il comprensorio esterno della famosa grotta turistica. Secondo il progetto della Commissione Grotte “E. Boegan”, dopo la demolizione delle strutture preesistenti, verrà eretto nei pressi del vecchio ingresso il nuovo centro visite, consistente in una nuova entrata con biglietteria, in una zona riservata alle guide e nei servizi, con annesso un edificio di due piani riservato alla struttura museale. Si spera che il comprensorio, realizzato in legno e pietra carsica locale per favorire un suo inserimento armonioso nell’ambiente circostante, possa venir inaugurato entro il 2005. Il sindaco di Sgonico ed il prefetto di Trieste si sono inoltre impegnati per il reperimento dei fondi necessari all’ampliamento degli attuali parcheggi esterni. (da Il Piccolo del 17 luglio) (MK)

Problemi ambientali in Val Colvera

La celebre valle del pordenonese è conosciuta e apprezzata per le sue bellezze naturali, tra cui spiccano anche numerosi anfratti, oggetto di studio da parte di geologi e speleologi per la loro unicità. Queste grotte da molti anni sono visitate dalle scolaresche di tutto il mandamento e, nei fine settimana, anche da parte dei turisti. Purtroppo, da qualche tempo, più di qualcuno avrebbe fatto un uso improprio di questi anfratti in quanto, dopo averli visitati, si sarebbe trattenuto a lungo, dandosi alle abbondanti libagioni e pernottandovi pure con tanto di sacco a pelo. Il risultato, in più occasioni, è stato quello di ritrovare la mattina seguente i “landris” (è la denominazione locale per queste cavità) in condizioni pietose, colmi di rifiuti. Dapprima si è pensato ad episodi occasionali, ma quando questa cattiva abitudine ha preso il sopravvento, molti appassionati di quella zona hanno deciso di denunciare, attraverso la stampa, l’inciviltà di questi campeggiatori abusivi, fornendo anche le prove fotografiche di quanto accade. Della vicenda è a conoscenza anche il sindaco di Frisanco, Angelo Bernardon, profondo conoscitore della valle e, prima ancora che amministratore, amante delle sue terre, il quale da tempo ha deciso di correre ai ripari, ma la sua volontà si scontra con alcuni intoppi di carattere burocratico. L’amministrazione comunale ha infatti cercato di tutelare in ogni modo i landris, inserendoli all’interno di parchi cittadini e sottoponendoli a stretti vincoli paesaggistici. Purtroppo, la stragrande maggioranza di questi caratteristici e suggestivi anfratti sorge su terreni di proprietà privata e sono quindi i legittimi titolari dei fondi a doversi muovere quando scoprono atti di vandalismo o inciviltà come quelli denunciati. In ogni caso il Comune non intende starsene con le mani in mano ed ha già potenziato tutti i divieti specifici, tra cui quello di campeggio in ambiti non appositamente individuati. L’unica soluzione percorribile per porre fine al problema è però quella di acquisire la proprietà dei landris: a questo scopo da tempo ci si sta muovendo con i proprietari dei terreni. (da Il Gazzettino On line del 8 luglio) (MK)