Da più di 8 anni, mese dopo mese, La Gazzetta dello speleologo tiene aggiornato quanto succede nella nostra comunità, proprio come un registro parrocchiale d’un tempo, ove si potevano trovare tutte le notizie di un paese di campagna, tutti i fatti accaduti. È questa l’occasione per tirare le somme di tanto duro lavoro, che impegna la Redazione quasi giornalmente da 8 anni, per riuscire a far giungere ogni mese nelle sedi dei gruppi speleologici queste 8 pagine che rappresentano la storia della speleologia regionale, l’archivio storico di fatti e misfatti, di cose realizzate e di cose non riuscite, di beghe personali e di gruppo, di esaltanti scoperte e di lavori mai finiti, di gente che arriva e di gente che se ne va o non c’è più, di storie interessanti e di cose futili, di corsi e ricorsi della storia, di opinioni convergenti e divergenti, insomma di tutte quelle cose che fanno la Speleologia. Abbiamo sempre cercato, il più obiettivamente possibile, di raccontare questo nostro mondo speleologico così come l’abbiamo vissuto, cercando di dare sempre lo spazio a tutti, molto spesso creando rubriche ad hoc a seconda delle esigenze del momento. Attraverso gli articoli di questi 100 numeri si sono create inimicizie ma anche belle collaborazioni, sono stati sottoposti progetti, ci sono state richieste di contributi in uomini e idee e partecipazioni per iniziative, corsi e quant’altro. Quindi ci piace pensare che attorno a questi scarni fogli abbia girato buona parte della speleologia regionale.
Un invito, per chi ne avesse voglia, è quello di andare a rileggere alcuni numeri fra questi 100, così a casaccio, specialmente degli anni più lontani, per accorgersi di come le cose siano cambiate e di come gli speleologi non siano cambiati. Vedendo questa realtà, forse, a più di qualcuno verrà da sorridere.