Novità esplorative
Collegamento Grotta “Freezer” - Grotta di Monte Croce Carnico

Dopo 3 anni di ricerche, scavi ed esplorazioni da parte del Gruppo Triestino Speleologi e del Gruppo Speleologico Carnico “M. Gortani” CAI Tolmezzo, si è riusciti finalmente a collegare effettivamente queste due importanti cavità poste alla base delle pareti di arrampicata del Pal Piccolo (Comune di Paluzza, UD), al confine con l’Austria. La Grotta di Monte Croce Carnico (2583 Fr) era stata scoperta nel 1987 dal GTS, che l’aveva esplorata e rilevata per circa 600 metri. In questi ultimi tre anni sia da parte del GTS che del GSC erano state scoperte delle nuove diramazioni, che ne hanno accresciuto lo sviluppo ed il dislivello. La Grotta “Freezer” o “Palpiccola” (Grotta sulla mulattiera del Pal Piccolo, 829 Fr), adattata dai militari italiani nel corso della Prima Guerra Mondiale, era stata rilevata per la prima volta dal CSIF negli anni ’70. Negli anni ’80 il Club Alpinistico Triestino aveva rinvenuto delle importanti prosecuzioni ed aveva steso un rilievo completo. Anche in questa grotta recentemente sono state scoperte da parte del GTS e del GSC delle nuove diramazioni, che ne hanno accresciuto lo sviluppo ed il dislivello. Dai rilievi era evidente che le due grotte costituivano un unico sistema ed avevano la possibilità di collegarsi; bisognava solo individuare il punto migliore per trovare il passaggio a misura di speleologo.

Con uno sviluppo di quasi 1.500 metri ed un dislivello sui 200 metri (sono in corso controlli dei dati per una più esatta determinazione delle misure), il sistema così formatosi risulta ora essere il più importante delle Alpi Carniche al di fuori della zona del Monte Cavallo di Pontebba (Complesso del Monte Cavallo di Pontebba e Abisso degli Incubi). (GB)

Nuovi ingressi sulla Creta di Rio Secco

Dopo un lungo periodo privo di novità degne di nota, la Creta di Rio Secco sta forse regalando delle nuove sorprese. Nel mese di marzo, l’Associazione Naturalistica Friulana di Tarcento ha instaurato contatti con l’AVRO di Rivoli di Osoppo (Associazione di Volo Ultraleggero) che si è prestata ad effettuare un sorvolo della zona interessata con un ultraleggero Storch. Dopo aver effettuato ben una decina di sorvoli dell’area, l’abbondante innevamento ha permesso di individuare alcuni ingressi soffianti di cavità situati quasi sulla sommità della Creta di Rio Secco, in una zona peraltro mai indagata con molta convinzione durante i precedenti periodi di ricerca perché ritenuta troppo fratturata. Le fotografie così realizzate hanno quindi permesso di studiare a tavolino la collocazione di alcuni ingressi ed il relativo percorso per raggiungerli agevolmente. Al momento del sorvolo, sull’altopiano della Creta era presente un’abbondante coltre di neve che celava tutti gli ingressi dei pozzi e delle cavità minori visibili nel periodo estivo, compreso quello dell’Abisso degli Incubi, cavità di discreta estensione e profondità. Domenica 15 maggio, una squadra speleo dell’ANF ha raggiunto con molta difficoltà (vista la notevole quantità di neve ancora presente in quota) l’altopiano e gli ingressi visti durante il sorvolo, constatando l’effettiva esistenza di tre ingressi in fessura e la presenza di alcuni pozzi aperti in altre zone, non investigate nelle battute svolte gli anni passati, poste presso la Forcje dai Class. Resta poi da accertare con le prossime esplorazioni, che verranno effettuate durante i campi estivi, se le dimensioni degli ambienti ipogei sottostanti permettano l’accesso in profondità degli speleologi. È sicuramente prematuro ed azzardato parlare di un collegamento con la sottostante Sorgiva del Rio Pricotic, ma indubbiamente questa scoperta potrebbe aprire nuovi ed interessanti fronti sul fenomeno carsico presente in zona. (da Internet) (MK)

Quarto ingresso del Complesso del Col Lopic

Nel mese di giugno è ripresa l’attività in questa zona del Monte Canin. Il solito team di lavoro intergruppi (CSIF e GS Pradis) ha proseguito l’esplorazione di una cavità scoperta l’estate scorsa, il cui ingresso, raggiungibile con una calata, è situato sulla parete nord del Col Lopic. L’imbocco, siglato CL33 e battezzato “Grotta dell’Arcobaleno”, è costituito da una piccola condotta freatica che si inoltra nel monte per una settantina di metri. Ad un bivio si entra in uno stretto meandro (il cui accesso è stato allargato) ed infine si scende in un grosso P110 che accede direttamente alle zone esplorate nel corso dell’inverno appena passato nella Grotta del “Fiume - Vento”. Viene così aggiunto il quarto ingresso al complesso, che mantiene invariato il suo dislivello, mentre lo sviluppo passa a 3.230 metri. (GC)