La Giunta Regionale del FVG ha recentemente deliberato in merito alla valutazione di impatto ambientale (VIA) di numerosi siti e cave della regione; tra queste anche due cave ubicate sul Carso triestino. Le relative delibere (la n. 833 del 21 aprile e la n. 1090 del 26 maggio) prescrivono, al primo punto: “un rilievo dettagliato dell’assetto geomorfologico dell’area interessata (…), finalizzato, in particolare, all’individuazione delle possibili morfologie carsiche ipogee ed epigee presenti in ragione alla complessità geomorfologica ed alla peculiarità del territorio carsico. Nel caso di ritrovamenti di cavità sotterranee, in sede di rilievo così come in corso d’opera, dovrà essere tempestivamente informato il Catasto Regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia al fine di prevedere eventuali opere di tutela.”
In merito a queste delibere e relative prescrizioni sono da fare alcune osservazioni. Infatti constatiamo che solo in caso di cave ubicate sull’altopiano carsico triestino (eventualmente anche goriziano) troviamo queste prescrizioni. In altre aree della regione, pur se carsiche, non viene fatta menzione all’eventuale rinvenimento di cavità sotterranee e relativa tutela dei fenomeni carsici. Un esempio per tutti è la DGR n. 1088 del 26 maggio, in cui la VIA non prevede alcunché, nonostante nei dintorni della cava interessata, sita in località Malga Pramosio (comune di Paluzza – UD) siano conosciute diverse cavità e fenomeni carsici. È questo un chiaro esempio di come gli uffici regionali competenti ignorino l’effettiva consistenza del patrimonio carsico regionale, nonostante da 40 anni esista un Catasto regionale delle Grotte. (GB)