Due cavità della Grande Guerra si sono aggiunte alle numerose già note e rilevate dal CRC Seppenhofer sul versante orientale del Monte Brischis (Prepotto), già noto per ospitare la Grotta di Cladrecis, di grande interesse archeologico (1739 Fr); è stata individuata una caverna artificiale, il cui angusto ingresso, franato o fatto volutamente esplodere forse già negli eventi bellici del 1917, ha fatto pensare in un primo momento ad una cavità naturale. L’esame dell’interno ha lasciato comunque qualche dubbio sul fatto che si tratti di un adattamento di qualche piccola cavità meandriforme. La seconda cavità si apre sulla catena del Kolovrat, lungo la linea difensiva che dà sulla valle dell’Isonzo. Qui è stato rilevato un ricovero in caverna di una trentina di metri di sviluppo con due franosi cunicoli di sbocco su una trincea soprastante. Sorprende l’esiguo numero di caverne lungo questa dorsale così importante strategicamente nella Prima Guerra Mondiale: non sembrano esserci ulteriori importanti ipogei, se si escludono due caverne recentemente accatastate sempre dal CRC, ed un interessante complesso trincerato in territorio sloveno (oggetto di un accurato restauro e che merita senz’altro una visita), mentre ben diversa è la situazione sulle alture contigue, che da Passo Solarie scendono lungo lo Judrio. Le difese della dorsale del Kolovrat, ben munite e presidiate, caddero rapidamente a seguito di un’azione di sorpresa di un reparto di truppe da montagna tedesche al comando di Erwin Rommel, nel corso della battaglia di Caporetto (ottobre 1917), che qui dette una delle massime prove del suo genio strategico, prima delle storiche imprese in Francia ed in Nordafrica nella Seconda Guerra Mondiale, lasciando una dettagliatissima descrizione del terreno e delle azioni compiute nel suo libro Fanterie all’attacco – Esperienze vissute.
I dati delle nuove cavità sono stati trasmessi al Catasto delle Cavità Artificiali della SSI del Friuli-Venezia Giulia per l’iscrizione nell’elenco regionale. (MM)