Varie
Tragedia sul Canin

Come ormai avviene da parecchi anni a questa parte, il massiccio del Canin è diventato l’obiettivo di spedizioni provenienti dall’Est europeo che approfittano dei mesi invernali per condurre quelle esplorazioni in profondità che tanto hanno dato in termini di risultati sia nel Complesso del Foran del Muss che in quello dell’adiacente Col delle Erbe. Proprio quest’ultimo è stato fin dal 1993 l’obiettivo di un gruppo composito di ungheresi che hanno trovato, esplorato e rilevato oltre 17 chilometri di nuove gallerie in un complesso pur storico e visitato come quello del Gortani. Così anche nel mese di febbraio di quest’anno un gruppo di 10 ungheresi ha continuato le esplorazioni installando il solito campo interno all’interno del complesso. Ma nel frattempo, dopo il loro ingresso in grotta, le condizioni meteo esterne sono peggiorate al punto da causare un notevole accumulo di neve instabile sulle pareti del Bila Pec. Così lunedì 20 febbraio, quando i primi tre sono usciti dalla grotta ed hanno iniziato la discesa che doveva portarli a Sella Nevea, sono stati travolti da una slavina che ne ha uccisi due, Attila Szabo e Anna Erdei, di soli 31 e 30 anni. L’unico superstite è riuscito ad allertare il soccorso che si è prontamente messo in moto. Così martedì mattina sono stati recuperati i due corpi, e nella stessa operazione è stato anche possibile riportare a valle altri tre speleologi che nel frattempo erano usciti dalla cavità ed erano ignari dell’accaduto. Lo stato di allerta è stato mantenuto ancora per qualche giorno in quanto l’ultimo gruppo di 4 ungheresi era ancora impegnato all’interno dell’abisso. Essi sono stati raggiunti da una squadra del CNSAS che li ha convinti ad accelerare i tempi; in questo modo è stato possibile, una volta raggiunto l’imbocco dell’abisso, prelevarli con l’elicottero giovedì mattina e riportarli a valle prima che si scatenasse l’ennesimo peggioramento atmosferico previsto per il fine settimana. Inutile dire che tutta la vicenda, durata più giorni, è stata all’attenzione dei media internazionali che una volta di più hanno dimostrato la propria ignoranza in materia. Ennesima perla sull’argomento, le dichiarazioni del vice sindaco di Chiusaforte che, ritenendo che l’incidente possa aver causato una cattiva pubblicità agli impianti turistici di sella Nevea, si è ripromesso di studiare normative o ordinanze atte a limitare, o quantomeno regolamentare, l’accesso alle grotte del Canin. (MK)

Incidente sul Piancavallo

Uno speleologo azzanese, Sandro Pesa, è rimasto ferito in un incidente avvenuto domenica 14 maggio, nella zona del Piancavallo (PN). Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’episodio si è verificato mentre lo speleologo stava cercando di raggiungere l’imboccatura di una grotta situata al confine tra il Piancavallo e la Valcellina, sul gruppo del Caolana. L’uomo, che si trovava in compagnia di tre amici dell’USP, è scivolato nell’attraversamento di un canalone, procurandosi nella caduta numerose ferite ed escoriazioni. Per poterlo trasportare in ospedale, è dovuto intervenire l’elicottero del Soccorso alpino regionale. A bordo del velivolo l’equipe medica, a causa della gravità delle ferite riportate nella caduta, ha deciso il ricovero dell’uomo all’ospedale di Udine, dove gli è stata diagnosticata la frattura del femore e lesioni al bacino. (da Notizie ANSA del 14 maggio) (MK)