Varie
Volontari per il Soccorso
La Seconda Zona Soccorso Speleologico Friuli-Venezia Giulia del CNSAS rende noto che sono aperte le iscrizioni per gli aspiranti volontari CNSAS (Soccorso speleologico) da avviare all’iter formativo previsto per l’anno 2007. Gli speleologi interessati a prestare la propria opera in qualità di tecnico possono richiedere l’apposito modulo entro e non oltre il 10 dicembre contattando il numero di cellulare 348 2490023 (Marco Petri). Il modulo, debitamente compilato, dovrà essere restituito assieme a due foto formato tessera ed a un dettagliato curriculum riguardante l’attività speleologica svolta. Tutti gli aspiranti tecnici parteciperanno a una prova pratica in palestra nel corso della quale verrà accertata la conoscenza delle tecniche base di armo e progressione su corda. Coloro i quali avranno superato il test di ammissione parteciperanno al programma addestrativo di base nel corso del 2007. (da circolare inviata ai gruppi speleologici) (MK)
Rapporto finale del COST Action 621: the main coastal karstic aquifers of southern Europe. Partito nel 1997, si è concluso in questo fine 2006 con l’editing degli ultimi atti il COST Action 621 (European cooperation in the field of scientific and technical research) della Commissione Europea, Direttorato Generale per la Ricerca, Area Ricerca Europea: aspetti strutturali, COST. Più precisamente, l’azione comunitaria di studio: The main coastal karstic aquifers of southern Europe, affidata ad una vasta schiera di studiosi, tecnici e ricercatori europei provenienti dai maggiori centri che si occupano di idrogeologia carsica: universitari, di enti, privati. Nella fattispecie questa Azione che riguardava, appunto, i grandi carsi costieri mediterranei europei, Chairman of the Management Committee il prof. Luigi Tulipano de “La Sapienza” di Roma, ha selezionato ed inquadrato dal punto di vista generale e specifico ben 62 aree d’importanza continentale, localizzate in Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Malta, Croazia, Grecia, Turchia. Nel corso del COST Action 621 si sono avuti 12 meeting, un po’ in tutte le nazioni, durante i quali sono stati dibattuti e sviluppati gli studi, di sintesi, di questi grandi carsi costieri e preziose risorse d’acqua del futuro. Il progetto, di vasto respiro e veramente “europeo”, ha fornito numerosi volumi in cui sono affluiti contributi innovativi, soprattutto per la metodologia d’approccio alle indagini. Finalmente, ma editorialmente datati 2005, sono stati unitariamente distribuiti:
- la sintesi concepita per schede: Calaforra J.M., (Ed.), 2004. The main coastal karstic aquifers of southern Europe. A contribution by members of the COST-621 Action “Groundwater management of coastal karstic aquifers”, coord. by Grecie: L. Tianiakos and V. Perleros; Italy: L. Ballarin; Spain: J. Ginés; Croatia: B. Biondic and R. Biondic; Turkey: G. Gűnay; France: N. Doerflinger and C. Wittwer; Slovenia: M. Petrić; Eur. Comm. Directorate-General for Research, EUR 20911: 123 pp.
- il Rapporto finale: L. Tulipano (Chairm.), M.D. Fidelibus, A. Panagopoulos, (Ed.), 2005. COST Action 621. “Groundwater management of coastal karstic aquifers”. Final report. COST Office: 366 pp.
Per l’alto Adriatico, più precisamente “casa nostra”, è stato studiato il Carso, condensato nella scheda 29: Coast of Trieste and Kras (Italy-Slovenia), coautori, assieme a Luciano Ballarin, Metka Petrić e Janja Kogovšek, direttamente derivante dai due ampi studi presentati nel precedente meeting di Postumia, intitolati, il primo: L. Ballarin, L. D’Amelio, A. Krokos, F. Serra e R. Semeraro, 2000. Trieste Karst aquifer: review of hydrogeology and geochemistry: 20 pp, il secondo: M. Petrić and J. Kogovšek, 2000. General characteristics of the Kras region: 3-16 pp, entrambi in COST Action 621 “Groundwater management of coastal karstic aquifers”, 7th Management Committee Meeting, Karst Research Institute, Postojna, Guide-Booklet for the excursion. Da parte della nostra regione, L. Ballarin ha inoltre partecipato alla stesura del capitolo introduttivo, generale, del Rapporto finale: J.M. Calaforra, L. Ballarin, J. Ginés, V. Perleros, L. Tiniakos, 2005. W.G.1: Characterisation of coastal karstic aquifer. 1.1. The coastal karst aquifer of southern Europe. 1.2. Clustering the coastal karst aquifers. 1.3. The typology of the coastal karst. 1.4. A proposal of classification of coastal karst aquifers, in: L. Tulipano (Chairm.), M.D. Fidelibus, A. Panagopoulos, (Ed.), 2005. COST Action 621. “Groundwater management of coastal karstic aquifers”. Final report. COST Office: 23-49 pp. Un buon risultato; cosa si può dire o aggiungere di più? (RS)
Manifestazione per la protezione del Cansiglio
Il giorno 12 novembre, a Forcella Palantina, si è tenuto il diciannovesimo incontro per la protezione del Cansiglio, che ha visto la presenza di circa 800 partecipanti provenienti dal Veneto e dal Friuli, favoriti dalla temperatura mite e dal sole dell’estate di San Martino. Notevole l’impegno delle associazioni maggiori, quali CAI, WWF, Legambiente, Italia Nostra, LIPU e Mountain Wilderness, per la riuscita dell’incontro, ma anche quello di altre associazioni minori tra cui “Amica Terra” di Gaiarine e la “Federazione Italiana Amici della Bicicletta”, che hanno riempito un pullman ciascuna. Presenti anche numerosi speleologi friulani, in rappresentanza dei rispettivi Gruppi e della Federazione Speleologica Regionale del FVG. Molti gli interventi sia a Casera Palantina che poi su, in Val dei Sassi, sotto il Monte Forcella, nei pressi dei nuovi interventi di Promotur. I manifestanti sono stati accolti dal sindaco di Budoia, Toni Zambon, e dal vicepresidente di Mountain Wilderness Italia, Stefano Mayr, che avevano trascorso la notte nella Tenda Gialla, usata sul ghiacciaio della Marmolada, ma portata anche davanti al Consiglio regionale di Trento; questa volta piantata sul Monte Cornier. Motivo della protesta e della notte trascorsa all’addiaccio da parte del primo cittadino di Budoia, sostenuto da tutte le associazioni ambientaliste ed alpinistiche, la scoperta che la Regione Friuli-Venezia Giulia, attraverso la Promotur e nonostante le promesse di solo un anno fa, ha inserito nel suo Piano Aziendale 2007-2009 ben 17 milioni di euro per il Pian Cavallo, di cui 10 milioni per nuovi impianti sul Monte Corner. Tale località è stata dichiarata dal comune di Budoia la “Montagna dei Ragazzi”, con l’intenzione di trasformarla in un Parco Comunale, luogo simbolico di alta valenza naturalistica dedicato alle nuove generazioni del presente e del futuro, da lasciare così com’è, senza piste e piloni. Zambon ha ricordato le enormi quantità di denaro pubblico investite sul Pian Cavallo, trascurando del tutto i comuni e le comunità locali, ed ha ricordato che, fino a quando sarà lui sindaco, nessun impianto nuovo sarà fatto nel suo comune. Toio de Savorgnani, di Mountain Wilderness, ha evidenziato come in un periodo di crisi economica si continuino ad usare tanti soldi pubblici per devastare l’ambiente e che comunque ci sarà il massimo impegno per impedire che avvenga il collegamento con l’Alpago. Giuseppe Cappelletto, presidente del CAI Veneto, ha confermato che porterà il caso del Pian Cavallo e della protezione della Foresta del Cansiglio a conoscenza di Prodi e Rutelli. Unanime la condanna delle associazioni al tipo di interventi effettuati in Pian Cavallo per il nuovo arrivo della seggiovia e lo sbancamento delle piste, che sono stati definiti brutti, impattanti ed eccessivi, assolutamente irrispettosi dell’ambiente naturale. A sostenere la causa della protezione del Cansiglio è intervenuta anche Miranda Bacchiani, la neo eletta responsabile nazionale della TAM, tutela ambiente montano del CAI nazionale, venuta apposta dalle Marche. Giova ricordare che i lavori già effettuati in Pian Cavallo ed ancor più quelli che si vorrebbero fare sul Col Cornier o per il minacciato collegamento con l’Alpago, interessano una zona carsica di grande bellezza ed interesse, con notevoli fenomeni carsici superficiali e la presenza di centocinquanta cavità catastate solo sul versante friulano. (CB)
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