Novità esplorative
Esplorazioni in Cansiglio

Continuano senza sosta le esplorazioni nell’Abisso del Col de la Rizza (Altipiano del Cansiglio – PN), grazie alla collaborazione inter gruppi che vede per protagonisti speleologi di Ferrara, Urbino, Città di Castello, Sacile e altri. Grazie a Speleoit, si apprende che, dopo il raggiungimento di un primo fondo su sifone a 793 metri di profondità, le ricerche sono proseguite in altri rami di quella che sta per diventare una tra le maggiori cavità italiane. Le ultime esplorazioni di domenica 7 gennaio hanno portato alcuni esploratori, forzata una breve strettoia, su una nuova via in discesa dove si sono arrestati a -200 sulla sommità di un pozzo stimato attorno ai 100 metri. Nel frattempo un’altra squadra stava oltrepassando alcune strettoie su una zona posta ad un’altra estremità della grotta fermandosi su una saletta dove confluiscono 3 grossi arrivi. Il 28 gennaio, superata la frana sul fondo della saletta, è stato sceso un pozzo attivo molto ampio di una sessantina di metri (anch’esso confluenza di altri tre arrivi), arrestandosi su un altro pozzo. Il rilievo topografico della grotta dovrebbe avere oramai superato i tre chilometri di sviluppo, di cui circa 1,3 esplorati durante il solo 2006. (Da Speleoit) (MK)

Mater Booby

L’inghiottitoio sulle Alpi Carniche ha visto di recente nuovamente impegnati gli speleologi novaresi del Gruppo Grotte Novara CAI. Il pozzo sul quale si erano precedentemente fermati (vedi rilievo su Labirinti 25 recensito su La Gazzetta dello speleologo n. 121, dicembre 2006) è stato disceso (circa 50 m); alla base, allargata una fessura, è stato disceso un ulteriore pozzo di 30 m, alla base del quale la cavità sembra chiudere in frana. Tutto il nuovo tratto della grotta attende di essere rilevato. (da Internet) (GB)

Dolomiti Friulane 2006

Nel mese di agosto dello scorso anno, gli speleologi polacchi dello Speleoklub Dabrowa Gornicza sono ritornati con un campo estivo di più settimane nell’area della Busa dei Vediei (comune di Cimolais – PN). Scopo principale della spedizione era la continuazione delle esplorazioni nell’abisso AQQ, da loro scoperto nel corso del 2005 e fermo a circa –200. Nel corso di successive discese (ad una delle quali ha preso parte anche uno speleologo del Gruppo Triestino Speleologi), il nuovo abisso è stato collegato alla vicina Buca Mongana (5670/3198 Fr), ad una profondità di circa 250 metri rispetto all’ingresso alto. La profondità totale del sistema rimane invariata (-450 m), mentre lo sviluppo aumenta di alcune centinaia di metri. Il presumibile prossimo campo estivo dei polacchi dovrebbe avere come obiettivo il collegamento anche con la Buca delle Manzette (5183/2895 Fr), permettendo così la formazione di un unico enorme sistema costituito dalle tre principali grotte dell’area. Nel corso della campagna estiva sono state effettuate anche ulteriori ricognizioni esterne, volte al rinvenimento di nuovi imbocchi, estendendo l’area di ricerca verso ovest, fino alla Cima Fortezza (m 2100), ove sono state scoperte diverse nuove cavità. Un resoconto (in polacco) di quanto fatto e un poderoso album fotografico (374 foto) dell’attività sia interna che esterna, svolta dai polacchi nel corso della spedizione “Dolomiti Friulane 2006”, è consultabile sul sito www.speleo.inform.pl/dolomitifriulane/. (GB)