Dopo i risultati conseguiti all’Abisso della Vendemmia e all’Abisso Sidotti, il Gruppo Speleologico San Giusto di Trieste ha concentrato la propria attività su una vecchia cavità, la 4435 VG, meglio nota come Pozzo presso la Grotta del Cibic. Questa cavità si apre per l’appunto a pochi metri di distanza dalla Grotta del Cibic, nota per essere la numero 1 del Catasto VG e per le correnti d’aria in essa osservate fin dall’Ottocento. La grottina in questione era conosciuta fino alla modesta profondità di 36 metri, determinati da stretti pozzetti evidentemente impostati su nette fratture riccamente concrezionate, fino ad una fessura decisamente impraticabile. Un sopralluogo nella cavità ha però destato l’interesse del gruppo per la forte e continua corrente d’aria. È così cominciato un grosso lavoro di sbancamento ed allargamento delle fessure che, attraverso pozzi stretti ed erosi di modesta profondità, ha permesso di raggiungere a fine febbraio, dopo tre mesi di intensa attività, la profondità di 113 metri, fino ad uno stretto meandrino totalmente occluso da fango e detriti. La caparbietà della squadra di scavo ha però avuto ragione anche di questo ostacolo, solo apparentemente insormontabile, e così a metà marzo è stato finalmente possibile, dopo 120 metri di continue strettoie, accedere ad un ampio pozzo di 36 metri, molto complesso ed articolato, alla cui ampia base ci si è fermati sull’orlo di un bel baratro stimato in una quindicina di metri, a una profondità per il momento di 147 metri, che lascia ben sperare per il futuro. (MK)