Ambiente
Cave e grotte

La Regione ha bocciato il progetto di riapertura della cava di Cedramas a Pegliano, in Comune di Pulfero (UD). La piccola comunità delle Valli del Natisone è stata nei mesi scorsi al centro dell’attenzione per la notizia della possibile apertura in quella località di una cava per l’estrazione della pietra piasentina. Proprio per contrastare questo progetto si è costituito la scorsa primavera un comitato di cittadini, “Difendiamo il Craguenza”, che, sottolineando le peculiarità paesaggistiche e ambientali del monte Craguenza, ha raccolto più di 1.200 firme in calce a una petizione che chiedeva di non autorizzare l’apertura di questa nuova attività estrattiva. Nel corso degli ultimi mesi il comitato, per illustrare le ragioni della sua opposizione alla cava, ha anche promosso un incontro pubblico sul tema delle cave nelle Valli del Natisone e ha anche preparato un documento, poi consegnato in Regione, in cui si segnalavano le situazioni di rischio che la cava avrebbe potuto creare non solo ad un ambiente naturale di rilevante valore paesaggistico e ad alcune piccole attività economiche che hanno sede a Pegliano, ma anche al vicino sistema ipogeo della celebre Grotta di San Giovanni d’Antro, 4/43 Fr, che con i suoi cinque chilometri di sviluppo planimetrico rappresenta la maggior cavità dell’intera area. Il servizio V.I.A. (valutazione impatto ambientale) della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione ha quindi preso atto dell’incompatibilità ambientale del progetto. Fra le motivazioni che stanno alla base di questa decisione, proprio la presenza nelle vicinanze delle Grotte di Antro. Un passo importante nell’iter burocratico che si spera rappresenti un serio ostacolo alla realizzazione della cava e un riconoscimento alla fondatezza di molte delle osservazioni che erano state sollevate per impedirne l’apertura. (Da Il Gazzettino) (GB)