Due fatti hanno movimentato il panorama speleologico regionale nel
mese di febbraio: i risultati conseguiti dalle spedizioni polacche e
ungheresi sul monte Canin, con il collegamento del Complesso del Foran
del Muss all'Abisso Seppenhofer e la scoperta di chilometri di gallerie
(3?) all'Abisso Gortani. Se da un lato va apprezzato ed ammirato il
lavoro svolto dagli speleologi dell'Est, dall'altro e' opportuno fare una
riflessione sul perche' la speleologia di casa nostra, perlomeno quella
tradizionale, sia ormai incapace di simili exploit. Anche il primato
dell'Abisso Zeppelin e' giunto in modo anomalo, grazie all'operato di
quella speleologia traversale tanto di moda, deprecabile in molti
casi, ma che qui ha potuto dare il meglio di se' stessa grazie all'aiuto
e al coordinamento operato dal G. S. San Giusto. Un fatto e' sicuro: il
ruolo dei gruppi e' notevolmente cambiato nell'ambito della speleologia
ed un grosso difetto della nostra regione, da sempre attaccata alle
tradizioni pluridecennali, e' che molti non se ne sono accorti.
Hanno redatto il n. 15 de La Gazzetta dello speleologo:
Gianni Benedetti e Mauro Kraus.
Hanno collaborato: Graziano Cancian, Maurizio Comar, Renato Dalle Mule
(Tubo Longo), Sergio Dolce, Guglielmo Esposito, Stefano Furlani, Damjan
Gerli, Franco Gherlizza, Patrick Herbreteau, Alessandro Zoff.
Per eventuali collaborazioni, critiche, suggerimenti, idee e quant'altro,
contattare Gianni Benedetti (tel/fax 040/568544,
e-mail: bengi@4u.net) o Mauro Kraus
(tel 040/573969).
Edizione internet a cura di
Massimo Marengo (marengo@spin.it) con la collaborazione di
Mila Bottegal, Marco Buttazzoni e Mayli Sanchez.
URL:http://www.spin.it/~marengo/speleo/lagazzetta/