La scoperta di una nuova grotta presso Padriciano nel 2021, intitolata al recentemente scomparso Stojan Sancin, produsse un’eco notevole nei circoli speleologici triestini, sloveni e anche in ambiti più ampi. La grotta contiene, infatti, una delle sale più ampie del Carso triestino, paragonabile a quella della Grotta Gigante, arrivando probabilmente a superarla in altezza. La fessura nel suolo fu trovata da Stojan Sancin e Claudio Bratos, storico duo della sezione speleologica dello SPDT, già decenni orsono, ma Claudio riuscì ad infilarvisi solamente dopo estenuanti scavi col »compagnone« Mauro Kraus del gruppo San Giusto. Alla profondità di 92m si aprì di fronte a loro una maestosa sala di 130m di lunghezza e 60 di larghezza. L’esplorazione della grotta è ancora in corso, di recente ci si è arrampicati lungo un camino per 120m quasi fino in superficie. L’ampiezza della sala non ci può certamente lasciare indifferenti, adornata da meravigliose formazioni stalattitiche con un gruppo di stalagmiti nella parte centrale, concrezioni ad ogni passo, intrecciate con cristalli, eccentriche, vaschette e pisoliti.
L’eccezionale ambiente sotterraneo ha attirato a Padriciano il fotografo speleologico Peter Gedei, che vi riuscì a produrre una serie di magnifici scatti. Gedei si occupa di fotografia speleologica fin dagli anni Novanta, ed ha avuto cura di perfezionare nel corso degli anni le tecniche di illuminazione con approcci creativi che gli sono valse diverse gratificazioni, consacrandolo come uno dei migliori fotografi del sottosuolo a livello mondiale. Fra i suoi progetti più intriganti meritano menzione l’esplorazione della grotta più profonda in territorio sloveno, denominata Čehi 2, la spedizione subacquea nell’abisso di Padirac in Occitania per l’edizione francese di National Geographic, gli scatti alle Škocjanske jame e del percorso sotterraneo del fiume Reka (Timavo), nonché della Križna jama per l’edizione slovena di National Geographic.
Il gruppo speleologico Grmada di Malchina gli ha proposto una mostra fotografica della grotta Sancinova jama, per offrire al pubblico una visione della sua bellezza, onorando al contempo la memoria del suo scopritore. A fine anni Ottanta fu infatti Stojan a insegnare loro le tecniche di discesa, accompagnando i loro primi passi in ambito esplorativo.
Le foto saranno esposte inizialmente all’osmica Fabec fino al 12 febbraio, il gruppo offrirà poi la possibilità di esporle anche altrove.
Venerdì 20 gennaio si è tenuta l’inaugurazione in presenza dell’autore e del co-scopritore Mauro Kraus.
Foto: Peter Gedei e Damjan Gerl
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