Presentazione del libro “La galleria delle 8 cannoniere sul M. Sabotino”

E’ stato presentato venerdì 16 dicembre presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio a Gorizia in via Carducci 2, il libro dedicato alla famosa “Galleria delle 8 cannoniere” che si trova sul Monte Sabotino.  Il libro edito dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” e stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.   Di fronte ad una sala gremita di persone tra studiosi, appassionati o semplicemente di curiosi per ché amanti ed escursionisti del Monte Sabotino, l’assessore comunale allo sport sig. Sergio Cosma ha fatto un’appassionata presentazione del libro volta a stigmatizzare l’importanza di tale iniziativa. Dove è stato puntualizzato che il libro come il progetto di traghettare gli ingressi di tutte le gallerie esistenti sul versante italiano, progetto che è gia stato proposto dal gruppo goriziano e che prenderà il via il prossimo anno, sono iniziative estremamente valide per lo sviluppo turistico della zona. E stata poi la volta del presidente del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” che con l’ausilio di una proiezione delle immagini più significative ha voluto illustrare ai presenti il contenuto del libro il quale è stato messo gratuitamente a disposizione del numeroso pubblico convenuto per l’occasione.   

Per il momento sul Monte Sabotino la “Galleria delle 8 cannoniere” è la più grande tra quelle conosciute e mappate, ma ce ne sono ancora diverse da esplorare e rilevare. Nel 1998 il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” ha avviato un lavoro di ricerca delle cavità naturali e artificiali presenti sul versante italiano, attività che si è allargata oltreconfine con l’ingresso della Slovenia all’UE. Per la sua importanza strategico-militare, durantela GrandeGuerrail Sabotino fu protagonista dei combattimenti legati alla presa di Gorizia. Prima l’esercito austro-ungarico, poi quello italiano scavarono la roccia su entrambi i versanti. Ad oggi su quello italiano sono state rilevate 45 cavità artificiali, su quello sloveno 47. La “Galleria delle 8 cannoniere” si trova appena al di là del confine ed è stata la prima ad essere esplorata dal “Seppenhofer”. Maurizio Tavagnutti e Marco Meneghini l’hanno descritta nei dettagli nel libro che è stato presentato venerdì.

Lo sviluppo planimetrico della galleria è di 322 metri e il dislivello è di 13,4 metri. La sua articolazione è una delle più complesse, ma per esplorarla basta munirsi di torcia elettrica. Per raggiungere la grotta si può utilizzare la strada che dalla Brda risale verso il Sabotino passando da Gonjace. Come  sottolineato da Tavagnutti, l’ampio camminamento fu scavato ex-nuovo dai nostri soldati per posizionare le batterie da 105 mm. Le postazioni dei cannoni situate nella parte a nord sono rivolte in direzione del Monte Vodice, quelle centrali sono puntate verso il Monte Santo e quelle più meridionali verso il Monte San Gabriele. La galleria di collegamento presenta 4 imbocchi laterali per l’accesso alle postazioni dei cannoni. Si possono vedere ancora infissi nella parete gli anelli in ferro che servivano a far salire e scendere cannoni e munizioni. Oggi i cannoni non ci sono più, ma il viaggio vale in ogni caso la fatica. Al loro posto rimane la vista che si apre sulla valle dell’Isonzo: affacciarsi sullo strapiombo del versante sloveno toglie semplicemente il fiato. “E’ curioso un fatto: nel primo dopoguerra tutta l’area fu dichiarata Zona Sacra e divenne un museo all’aperto. Le gallerie erano state messe a posto ed era stata allestita anche una segnaletica per i turisti. Una volta tracciato il confine, la Jugoslavia ha però rimosso tutti i simboli italiani”, ricorda Tavagnutti sottolineando che la rilevazione della Galleria è stata realizzata gratuitamente per conto di una cooperativa slovena nell’ambito del progetto “Parco della Pace” voluto dal governo di Lubiana. Il libro, finanziato dalla Fondazione Carigo, restituisce questo patrimonio all’Italia.

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