Si è parlato anche di speleologia al Convegno nazionale organizzato a Brescia dall’ASSORADON.
Il Convegno, intitolato IRSOIL & WATER 2024 si è svolto dal 12 al 14 di giugno nella pregiata sede del Centro Pastorale Paolo VI ed ha visto la partecipazione dei maggiori esperti nazionali del radon e di alcune categorie professionali, come ingegneri, geologi, geometri e architetti. Ricordiamo, infatti, che il radon è un gas nocivo per la salute, radioattivo, di origine naturale. Poiché è inodore, incolore e insapore, la sua presenza passa inosservata e può essere evidenziata solo con appositi strumenti. La normativa (D. Lgs. 101-2020) prevede che, nelle abitazioni e nei posti di lavoro, la sua concentrazione media annua non debba superare i 300 Becquerel per metro cubo. Per le abitazioni di nuova costruzione sarà ridotta a 200 Becquerel per metro cubo a partire dal 31 dicembre 2024.
Graziano Cancian è stato invitato al Convegno per presentare i risultati di tre monitoraggi svolti in altrettante grotte del Carso Goriziano, due dei quali effettuati nell’ambito delle attività del Centro Ricerche Carsiche “Seppenhofer” di Gorizia. I monitoraggi hanno riguardato non solo il radon, ma anche le temperature e l’anidride carbonica. Si è visto, così, che nei mesi caldi, con l’innalzamento delle temperature esterne, nelle grotte aumenta rapidamente sia l’anidride carbonica – con valori che possono superare le diecimila ppm – sia il radon – con valori che possono arrivare anche ad alcune decine di migliaia di Becquerel per metro cubo! Con l’arrivo dei mesi freddi, invece, entrambe le concentrazioni si abbassano notevolmente.Il relatore ha fatto cenno pure a un monitoraggio, tuttora in corso, nel Torrione San Giorgio a Gradisca d’Isonzo, in collaborazione col Museo Carsico, geologico e paleontologico di Monfalcone.
Alla fine della presentazione, si è auspicato che i Gruppi e le Associazioni speleologiche, viste queste evidenze, si dotino almeno di un semplice contatore Geiger, poiché oggi queste apparecchiature sono facilmente reperibili, anche su internet, a prezzi contenuti. Per completezza d’informazione, bisogna precisare che questi strumenti misurano normalmente le radiazioni beta e gamma, mentre il radon emette radiazioni alfa. Per misurare il radon, dunque, servono altre apparecchiature, ma sono più costose, inoltre, spesso, i dati cominciano a essere affidabili solo dopo diverse ore. Le recenti ricerche, però, hanno dimostrato che, in questi ambienti, il radon non è mai da solo, ma è accompagnato anche da altri radionuclidi (ad esempio il radio226 e il bismuto214) che emettono radiazioni beta e gamma. Per questo motivo, l’uso di un semplicissimo ed economico contatore Geiger può dare subito un indizio sull’eventuale presenza di alte concentrazioni del radon. Inoltre, le variazioni della radioattività in grotta possono essere anche un interessante motivo di studio.
Graziano Cancian
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