La ricerca che il Club Alpinistico Triestino vuole intraprendere è lo studio dell’azione chimica corrosiva ed erosiva da parte della condensa e dell’acqua sulle rocce in relazione alla loro diversa litologia, alla profondità, alla componente geochimica, prendendo in considerazione la situazione climatica interna della grotta e quella ambientale esterna.
Numerose ed esaustive sono le misurazioni della dissoluzione all’esterno effettuate negli anni dai carsologi Fabio e Fulvio Forti e grazie alla loro collaborazione che si ha deciso di iniziare questo progetto a lungo termine. Si cercherà di correlare questi dati già esistenti con i risultati che emergeranno da questa ricerca.
Lo scopo finale è quello di simulare un “modello di speleogenesi” di cavità carsica applicabile poi ad altre situazioni simili.
Sono stati scelti tre abissi del Carso triestino e una grotta in Friuli: l’Abisso di Rupingrande (–318 m), la Grotta dei Morti (–260 m), l’Abisso Skerk (–150 m) e il Fontanone di Goriuda in Val Raccolana. Nel futuro è previsto di estendere la ricerca anche alle grotte del Monte Canin.
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