Presentazione lavoro svolto alla grotta Fioravante

Ago ’13
9
18:00

fioravante manifesto 2 webDomani, venerdì 9. agosto 2013, la Cooperativa Gemina (in collaborazione con il Gruppo Speleologico Flondar) presenterà al pubblico il lavoro svolto alla grotta Fioravante. A Duino, nel bosco della Cernizza alle ore 18.00.

__________
Notizia tratta dalla pagina facebook del GS Flondar

Da Il Piccolo del 08.08.2013:

DUINO AURISINA. Anche se se n’erano perse le tracce per oltre mezzo secolo, stava proprio lì, sotto i nostri piedi, nella pancia della Cernizza. È finalmente riaffiorata, dopo un costante e silenzioso lavoro da parte dei volontari della cooperativa Gemina e del Gruppo Flondar, la grotta Fioravante/Theresien-Hoele, una cavità che fino a ieri rappresentava una leggenda nel mondo speleologico della Friuli Venezia Giulia. Da metà degli anni ’50, infatti, non se ne sapeva più nulla. Abitata dall’uomo fin dal Mesolitico e usata come rifugio in tutte le età successive, venne addirittura adibita a cantina dai principi di Duino, che a suo tempo ne fecero rimodellare artificialmente l’ingresso.

L’opera, come spiega il paleontologo Flavio Bacchia (Gemina), rientrò probabilmente nei lavori allestiti dal principe Raimondo IX, agli inizi del 1800, per la creazione della sua riserva di caccia, Hirschparke o Parco dei Cervi. «La raggiera di sentieri ancor oggi percorribili all’interno della poderosa cinta di mura che delimitava la riserva – chiarisce – converge sulla piazzola dove si apre la cavità». In seguito, è stata usata anche dalle truppe militari come ricovero e, nel secondo dopoguerra, come discarica di immondizie dal comando alleato che aveva sede nel castello di Duino (armi, munizioni ed esplosivi venivano invece svuotati nel Timavo).

Oggi l’ingresso della grotta Fioravante, che si trova nel bosco della Cernizza, rientra catastalmente nella disponibilità del Comune di Duino Aurisina: alcuni mesi fa l’ente ha concesso il nulla osta ai lavori di disostruzione, supportato dal parere positivo dal competente ufficio della Regione. Così, a febbraio, Gemina e Gruppo speleologico Flondar, dopo una serie di indagini col prezioso supporto del Museo civico di Storia naturale, hanno intrapreso l’opera di pulizia della cavità, nell’ottica di una sua valorizzazione culturale e turistica. In primis si è reso necessario individuare l’ingresso della grotta: «Un primo saggio di pulizia nella posizione più probabile, come descritto dal Moser “all’interno della piazzola dove convergono i sentieri del Parco dei Cervi della Cernizza” – racconta Bacchia – ha immediatamente messo in evidenza un muretto con pietre cementate. Oltre un metro più in basso è affiorata la volta di una caverna, completamente riempita da pietre e terra». Poi, chiarite con la Guardia forestale le modalità di intervento, il 21 e 22 febbraio si è iniziato a rimuovere i detriti. Sono finiti in discarica 90 metri cubi di terra e pietre, dopodiché è stato messo a nudo il perimetro dell’ingresso, effettivamente allargato e adattato con opere artificiali. Il 23 febbraio l’opera di pulizia è continuata a mano, poiché lo scavatore non aveva più la possibilità di lavorare così in profondità. «Dopo un’ora di lavoro – ancora Bacchia – si è potuto forzare un passaggio tra la volta della grotta e il cumulo detritico. Così si è scesi, dopo sessant’anni, fino al fondo nella cavità che si pensava scomparsa».

La grotta, secondo quanto riferito, è asciutta e particolarmente calda. Gli spazi finora investigati e le conferme dell’esistenza di aree ancora da pulire fanno ipotizzare un uso della cavità come museo sotterraneo, utilizzando i vari livelli su cui si articola la grotta per raccontarne la storia, in un percorso a ritroso nel tempo. Si aggiungerebbe così un’opportunità turistica per il territorio, che ora soffre per la chiusura del sentiero Rilke. «Il lavoro svolto – spiega Antonio Klingendrath, che si è occupato dello studio geologico del sito assieme a Maurizio Comar – ha consentito di riportare nella disponibilità del patrimonio speleologico regionale una cavità interessantissima dal punto di vista storico”. «Quanto eseguito – conclude -, oltre a permettere la fruibilità a fini didattici della cavità e ampliare l’offerta culturale del Comune, apre ai ricercatori un nuovo ambiente per l’indagine sulla natura ipogea».

I lavori saranno presentati domani alle 18 solo agli abitanti della zona e al Comune. Seguirà una bicchierata.

Una risposta a “Presentazione lavoro svolto alla grotta Fioravante”

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

QR Code Business Card
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: