Un gruppo misto di speleo (G.S. Vitt. Veneto, G.S.Sacile e U.S.P.) nel mattino di domenica 8 settembre si è trovato in Piancavallo, seggiovia e dopo 30 minuti comodi a piedi in direzione Palantina si arriva alla cavità. La grotta ha uno andamento prevalentemente verticale e consiste in un continuo sali-scendi per circa 300 metri di sviluppo: si scende di 90 m, si sale di 40 m, si scende di 60 m, si sale di 30 m, si scende di 20 m e infine 80 m! E’ caratterizzata da pozzi – pozzoni impostati su faglie importanti, con stratificazione indistinta in pieno calcare di scogliera, intervallati da brevi tratti di rami in meandro-forra. Si alternano rami completamente concrezionati stile gallerie a meno 200 m dell’Abisso Col de la Rizza a rami attivi stile forra Genziana a meno 500 m. Le concrezioni sono bianche e vecchie, i pozzi e meandri sono comodi, asciutti, freddo (4°C), tutto bianco, tutto pulito. Le pareti presentano fango a piccole macchie di leopardo un po’ ovunque. Scendere in questa grotta è come scendere dentro una vecchia barriera corallina, cresciuta in questa area tra i 140 e 80 milioni di anni fa, quindi si possono vedere grandi e tante Rudiste. A prima vista, considerato le faglie, il tipo di calcare, la morfologia prevalente a forra, forse questa volta è stato trovato l’Abisso con la A maiuscola! La grotta si apre a quota 1600 m e si presenta proprio bene, aria c’è, il potenziale c’è e speriamo che la ampia sala finale del pozzo, dove ci siamo fermati, non termini nella classica frana del menga.
In 12 ore di giro è stata attrezzata la parte di meandro-forra, dove si erano fermati l’ultima volta sostituendo la dinamica con la statica, sono stati allargati alcuni passaggi in meandro, attrezzati meglio alcuni punti e sceso il P80. La cavità era già nota fino al pozzo di accesso negli anni ‘80, ma le attività di risalita sono state intraprese appena l’inverno scorso. I risultati ottenuti sono quindi il frutto di molteplici uscite ed esplorazioni, dove hanno collaborato molti speleologi, spesso di gruppi misti. Quindi W l’Abisso! W il terzo record!
Articolo di Barbara Grillo e Andrea Fersuoch (Unione Speleologica Pordenonese CAI)
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Articolo ripreso da www.scintilena.com
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