Denis Zanette, Ivan Vicenzi, Carlo Urbanet e Filippo Felici, soci del Gruppo Spelologico di Sacile, sono impegnati in queste ore come tecnici volontari del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico nelle operazioni di intervento per salvare lo speleologo tedesco Johann W. di 52 anni rimasto seriamente ferito da una caduta di sassi all’interno di una grotta di oltre 1000 metri di profondità nella Baviera meridionale. Al momento, come riferiscono i quattro sacilesi, la situazione clinica del ferito non è chiara, in quanto non è ancora stato stabilito un collegamento tra il luogo dell’incidente e l’esterno.
L’incidente – come riporta il sito www.chiemgau24.de – è avvenuto domenica mattina alle 1.30 all’interno della Riesending-Schachthöhle. Il ferito e altri due compagni erano impegnati nell’esplorazione di una difficile cavità che si apre a circa 1880 metri di altitudine. La grotta è la più profonda e la più lunga delle Germania: raggiunge la profondità di 1.148 metri per uno sviluppo complessivo di circa 19 km.
Il centro logistico delle operazioni si trova presso la caserma dei vigili del fuoco di Berchtesgaden. Le prime squadre di intervento sono composte da tedeschi e svizzeri. I soccorsi procedono a rilento a causa della particolare conformazione della grotta che presenta strettoie difficoltose e lunghi pozzi che possono essere scesi unicamente con tecniche di corda. Inoltre, in caso di forti temporali, la grotta risulta impraticabile perché possono formarsi improvvisamente dei torrenti che la rendono impraticabile e pericolosa per chiunque vi sia all’interno. La temperatura della grotta nella zona dove si trova il ferito è di poco superiore allo zero.
Nella notte sono giunti sul posto i tecnici del Soccorso Speleologico italiano per aiutare i colleghi tedeschi e svizzeri nel più grave incidente in grotta che la Germania ha avuto negli ultimi anni. I 4 speleologi sacilesi sono molto preparati e hanno una lunga esperienza nell’esplorazione di grotte e come soccorritori durante interventi di recupero in grotta.
Maggior informazioni sul sito del soccorso: www.soccorsospeleo.it
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Notizia ripresa da www.ilfriuli.it
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