Riportiamo qui di seguito la notizia apparsa sul sito regionale nella sezione Notizie dalla Giunta:
Udine, 07 set 2015 – Gli assessori del Friuli Venezia Giulia alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro e all’Ambiente Sara Vito hanno aperto oggi a Udine il Tavolo di lavoro intitolato Costruire insieme un nuovo catasto regionale propedeutico alla predisposizione di un nuovo disegno di legge sulla Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico regionale.
“Con questo Tavolo di lavoro – ha dichiarato Santoro – vogliamo mettere assieme tutte le competenze, le professionalità, gli studi e le ricerche raccolti in cinquant’anni dalla creazione del primo Catasto regionale in Italia, che a oggi necessita di essere aggiornato per rispondere alle necessità di tutela e valorizzazione di una geodiversità regionale costituita da eccellenze uniche in Italia. Gli attuali strumenti di tutela non risultano adeguati non solo alla valorizzazione paesaggistica di questi beni, ma anche a quella naturalistica e turistica”.
Per l’assessore Vito “il percorso che avviamo oggi è il più complesso ma anche il più ambizioso che potevamo intraprendere, poiché scegliendo di mettere assieme il lavoro di due assessorati e di due direzioni centrali della Regione, potremo giungere a un vero e proprio testo unico della materia, che unisce geositi e grotte, ovvero tutto il patrimonio geologico e speleologico regionale”.
L’obiettivo che gli assessori regionali hanno posto è quello di giungere entro dicembre alla definizione di una bozza di testo normativo e di svolgere nel corso del 2016 l’iter di approvazione fino alla promulgazione della legge entro l’anno prossimo.
Al Tavolo di lavoro hanno preso parte in qualità di relatori anche Roberto Schak, vicedirettore della direzione centrale Ambiente ed Energia, Chiara Bertolini, direttore del servizio Tutela del Paesaggio e Biodiversità, Alfredo Altobelli, conservatore del Catasto regionale Grotte, Giuseppe Muscio, responsabile dell’Unità organizzativa del Museo friulano di storia naturale e Chiara Piano, del servizio Geologico regionale.
L’attuale Catasto regionale, istituito nel 1966, conta a oggi 7.757 siti censiti, essendo il Friuli Venezia Giulia la regione italiana con la maggior densità di cavità naturali, concentrate in particolar modo in aree ad alta antropizzazione, quali il Carso Triestino e Goriziano.
Il Catasto conterà a breve oltre 8.000 cavità censite e rilevate, 25 delle quali assoggettate a tutela paesaggistica in virtù delle eccezionali caratteristiche di interesse geologico, preistorico e storico. La gestione del Catasto regionale delle Grotte è stata affidata con convenzioni periodiche a organismi facenti parte del mondo della speleologia, e ora, a seguito di modifica normativa, alla Federazione speleologica regionale del Friuli Venezia Giulia, organo rappresentativo di quasi tutti i gruppi speleologici della regione.
Secondo le linee guida già approvate dalla Giunta regionale a dicembre, il nuovo Catasto Grotte, che rimarrà istituito presso la Regione, sarà esteso alle cavità artificiali e pertanto comprenderà l’elenco delle grotte naturali, l’elenco delle cavità artificiali e l’elenco delle grotte e cavità turistiche.
La Regione provvederà alla gestione e al monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio geologico e speleologico, anche attraverso accordi con altre amministrazioni, istituzioni e associazioni. Il percorso che porterà all’emanazione della nuova legge sarà accompagnato anche da attività didattiche e di divulgazione rivolte agli studenti e dalla pubblicazione dei Quaderni di Geologia del Friuli Venezia Giulia dedicati al Carso, alla Carnia e alla Pedemontana Pordenonese.
Contemporaneamente l’elaborazione della normativa di settore si congiungerà con la predisposizione del Piano Paesaggistico Regionale (PPR).
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