Riportiamo qui di seguito la notizia apparsa sul sito regionale nella sezione Notizie dalla Giunta:
Trieste, 03 ott – Le Giornate nazionali della Speleologia, promosse oggi e domani in tutto il Paese dalla Società Speleologica Italiana (SSI), hanno visto in azione oggi a Gropada (sul Carso Triestino) una trentina di esperti grottisti impegnati in una radicale operazione di pulizia del Pozzo Mattioli, un’ampia cavità (cartografata ancora a inizio Novecento da Eugenio Boegan, il naturalista al quale si deve la nascita del Catasto Grotte non solo della Venezia Giulia ma anche a livello nazionale) che negli anni è divenuta discarica e deposito abusivo di tutti i generi di rifiuti.
Decine e decine di metri cubi di materiali sono stati raccolti oggi dai volontari, come ha sottolineato all’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia Sara Vito e al consigliere regionale Giulio Lauri, Furio Premiani, presidente della Federazione speleologica regionale FVG, sodalizio che raccoglie 24 gruppi speleo attivi in regione.
Un territorio triestino che ha il “triste primato”, ha segnalato lo stesso Premiani, di avere oltre 50 grotte utilizzate quali discarica, a fronte di un patrimonio naturalistico sotterraneo tra i più ricchi d’Italia, con una media di 15 cavità per chilometro quadrato, rispetto a un dato nazionale di una grotta per chilometro quadrato.
Dal Pozzo Mattioli oggi sono stati recuperati addirittura parti di due automobili, due motorini, il cassone di un’Ape, vasche e scaldabagni, reti metalliche, bombole e bidoni: “un’operazione di pulizia e di ripristino ambientale del nostro sistema naturalistico – ha sottolineato l’assessore Vito, che ha assistito ai lavori di bonifica – assolutamente meritoria ed encomiabile, per la quale non possiamo che ringraziare tutti i volontari”.
Per l’assessore Vito, proprio in quest’ottica di cura e tutela del patrimonio ipogeo in tutto il territorio regionale ma anche di sempre maggiore conoscenza e fruizione, anche in chiave didattica, dei fenomeni carsici sotterranei, occorre un progetto complessivo che deve svilupparsi attraverso quel Tavolo di lavoro già costituitosi di fatto alcuni mesi fa a Udine e che ora deve essere riconvocato a breve, “possibilmente entro la fine di ottobre”.
“In questo contesto – ha chiarito Sara Vito – i gruppi speleo dovranno avere di certo un ruolo da protagonisti, in collaborazione comunque con gli uffici regionali, gli esperti dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), nonché, nello specifico, del Comune di Trieste: in quella sede bisognerà raccogliere il contributo di tutti i soggetti, i portatori d’interesse di questo mondo speciale, per trovare quindi una sintesi” e raggiungere l’obiettivo dapprima dell’elaborazione di un piano di rilevamento delle condizioni delle grotte e successivamente di un cronoprogramma di pulizia/ripristino delle cavità in regione.
L’assessore Vito e il consigliere Lauri, anche nella proiezione di una nuova normativa regionale dedicata agli ambienti ipogei che dovrà essere portata all’attenzione del Consiglio regionale, hanno ribadito la volontà di proseguire in un “dialogo e in un ragionamento aperti” con la Federazione speleologica regionale FVG e i gruppi speleologici del Friuli Venezia Giulia.
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