Notizia ripresa dal Mesaggero Veneto
Polcenigo, già nel 2008 lo speleonauta era sceso negli abissi sino a 212 metri di profondità. Domenica e ieri sono stati posizionati campana di decompressione e filo-guida
di Sigfrido Cescut
POLCENIGO. Da sabato scorso subacquei italiani e francesi stanno supportando Luigi Casati nella sua nuova impresa alle sorgenti del Gorgazzo. Quello specchio affascinante di acqua pura custodisce ancora i suoi segreti nelle profondità più recondite.
Casati, 51 anni, lecchese, continua la sua sfida infinita con la natura in quello specchio di cielo liquido. Già nel 2008 è sceso negli abissi sino a meno 212 metri. Un grande cartellone, posizionato recentemente nel giardino a fianco del Gorgazzo, riporta varie immagini di Casati e testi sulla storia delle immersioni.
Appare anche il disegno del cunicolo esplorato sino a 212 metri di profondità, poi, sotto, è stilizzato un punto interrogativo che aumenta il fascino del luogo, aggiungendo un’aura di mistero a quella natura incantata.
Casati, anche all’inizio di febbraio dell’anno scorso, era tornato a Polcenigo, per immergersi nell’abisso delle sorgenti del Gorgazzo. Alla spedizione avevano partecipato gli amici del Centro pordenonese sommozzatori, ma l’esito non era stato positivo.
Mancavano le condizioni ottimali. Il livello dell’acqua era troppo alto e la corrente nella grotta si era dimostrata ostile e impetuosa fra i 70 e 90 metri di profondità. Pure quest’anno non ci sono al Gorgazzo le condizioni ottimali per stabilire il nuovo record di immersione.
L’acqua ha un livello troppo basso, sembra con scarsa corrente, fatto che rischia di renderla troppo torbida. Ciò nondimeno il grande speleonauta Casati vuole scendere verso l’ignoto, nell’abisso, a oltre 212 metri di profondità.
Già domenica i sub hanno posizionato, dieci metri sotto il pelo dell’acqua, la campana di decompressione. Ieri Casati si è nuovamente immerso accompagnato dai sub francesi Fred Troiscent e Didier Quartiano per verificare la sagolatura sino a meno 130 metri, filmando l’immersione, e oggi e nei prossimi giorni continuerà a riposizionare il filo da seguire per riemergere, sino al limite esplorato di meno 212, continuando oltre, sin dove non si sa.
Intanto al Gorgazzo assistono all’impresa speleonauti giunti da Lecco, Genova, Ancona, Ariccia, La Spezia, Vicenza e naturalmente da Pordenone. In diverse decine soggiornano negli alloggi del parco di San Floriano gestiti dalla cooperativa Controvento.
Il tentativo per il nuovo record di immersione potrebbe avvenire già in questo fine settimana. Tutti sperano nel successo di Luigi Casati, mentre l’amministrazione comunale sta preparando per il prossimo anno un raduno di speleologi subacquei a livello mondiale.
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