Udine, 29 feb – Una norma condivisa con tutti i soggetti portatori di interesse, una delle prime leggi scritta a quattro mani tra le direzioni centrali Infrastrutture e Territorio, e Ambiente ed Energia della Regione Friuli Venezia Giulia. È quanto in sintesi hanno sottolineato oggi gli assessori regionali Mariagrazia Santoro e Sara Vito, aprendo il secondo Tavolo di lavoro sul tema Costruire insieme una legge di tutela e valorizzazione, organizzato a Udine per illustrare il disegno di legge (ddl) Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della geodiversità, del patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche, predisposto sulla base delle Linee guida elaborate dalla Regione e dei concreti suggerimenti dei portatori di interesse coinvolti nella scrittura del ddl tramite i propri rappresentanti.
“La grande partecipazione di oggi a questo Tavolo di lavoro – ha affermato l’assessore all’Ambiente Vito – ci dimostra da una parte la grande attenzione riposta alle esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico del Friuli Venezia Giulia e dall’altra ci impone una grande responsabilità per rispondere al meglio a queste esigenze. Ci poniamo un obiettivo ambizioso, che colmerà anche un vuoto normativo dando uno strumento di tutela a un patrimonio ingiustamente considerato una cenerentola nel panorama dei tesori di diversità regionale”, ha affermato Vito, concludendo con un ringraziamento al grande lavoro svolto dal servizio Geologico regionale “nei settori della catalogazione, comunicazione e divulgazione”.
Da parte dell’assessore al Territorio Mariagrazia Santoro è stata ribadita la volontà dell’Amministrazione regionale perché “questa norma fosse condivisa, mettendo assieme le competenze, le maggiori professionalità, gli studi e le ricerche raccolti in cinquant’anni dalla creazione del primo Catasto regionale in Italia, che a oggi necessitava di essere aggiornato per rispondere alle necessità di tutela e valorizzazione di una geodiversità regionale costituita da eccellenze uniche”.
“Fatto tesoro della vecchia legge regionale 27 del 1966 con cui la nostra Regione aveva già evidenziato la propria sensibilità rispetto al patrimonio di grotte e geositi, anche se ovviamente a quel tempo questo concetto non era ancora stato formalizzato, ora – ha aggiunto Santoro – stiamo elaborando questo nuovo strumento che si sviluppa in un terreno fertile di confronto, dibattito e accresciuta volontà di valorizzazione trasversale a tutto l’intero territorio regionale, fatto salvo che all’interno di esso ci sono zone in cui questi fenomeni sono più manifesti”.
Al Tavolo di lavoro odierno, che segue quello già svolto a settembre 2015, hanno preso parte in qualità di moderatori i direttori del servizio Paesaggio e Biodiversità Chiara Bertolini e del servizio Geologico Fabrizio Fatto, mentre i relatori sono stati alcuni degli stessi componenti esterni alla Regione del Gruppo di lavoro che sta predisponendo il ddl: Furio Finocchiaro (Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste); Giuseppe Muscio (responsabile dell’Unità organizzativa del Museo friulano di storia naturale); Paolo Paronuzzi (Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente dell’Università di Udine); Alessandro De Sanctis (Collegio guide speleologiche, maestri di speleologia del FVG) e Furio Premiani (CAI FVG).
Due le parole chiave sottolineate nel corso di tutti gli interventi e che caratterizzano il ddl: conoscenza, che prevede un accurato censimento, base per tutti gli interventi di tutela, e integrazione, non solo nel metodo di lavoro che ha portato alla stesura della norma, ma anche perché per garantire la promozione dei beni facenti parte del patrimonio occorre un approccio multitrasversale.
L’articolato illustrato è diviso in sezioni che seguono a una parte di disposizioni generali e di definizioni che, è stato sottolineato oggi, “hanno richiesto un grosso sforzo di sintesi e di confronto affinché tutti i soggetti si sentissero in accordo e rappresentati”.
I vari articoli del ddl entrano nel dettaglio delle Linee guida già predisposte e ribadite dalla Giunta regionale in dicembre 2015:
- la conferma dell’istituzione del Catasto Grotte presso la Regione, che sarà esteso alle cavità artificiali e pertanto comprenderà l’elenco delle grotte naturali;
- l’elenco delle cavità artificiali;
- l’elenco delle grotte e cavità turistiche.
Si prevede anche:
- il riconoscimento del pubblico interesse alla tutela, gestione e valorizzazione della geodiversità regionale e del patrimonio geologico e speleologico a essa collegato;
- la promozione delle attività di valorizzazione sostenibile del patrimonio speleologico;
- la promozione e il sostegno delle attività di censimento, studio, ricerca, tutela e conservazione di geositi.
La Regione FVG provvederà alla gestione e al monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio geologico e speleologico, anche attraverso accordi con altre amministrazioni, istituzioni e associazioni: nel caso del patrimonio geologico con università, istituti di ricerca e associazioni attive nella promozione e valorizzazione del patrimonio geologico ambientale riconosciute a livello regionale e nazionale; nel caso del patrimonio speleologico con la Federazione Speleologica regionale o con associazioni speleologiche riconosciute nell’ambito speleologico nazionale.
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Notizia ripresa da Notizie dalla Giunta
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