Riportiamo qui di seguito l’articolo apparso sul quotidiano Il Piccolo del 2.3.2016:
Friuli Venezia Giulia, la Regione aggiorna il catasto delle grotte
Censimento previsto dalla legge sulle cavità. Allo studio accordi con atenei e associazioni per tutelare il patrimonio di Diego D’Amelio
TRIESTE. Un nuovo catasto delle grotte naturali, delle cavità artificiali e delle forre presenti in Fvg rinnoverà presto quello attuale, risalente addirittura al 1966, quando esattamente mezzo secolo fa la Regione diede vita al primo elenco italiano in materia.
La mappatura delle cavità, naturali o prodotte dall’attività umana, rappresenta la principale novità e il punto di partenza del ddl che la giunta ha messo in cantiere alla fine dello scorso anno, per rivedere la tutela e la valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico del Fvg.
Il testo è frutto del confronto tra l’assessore al Territorio Mariagrazia Santoro, l’assessore all’Ambiente Sara Vito e i portatori di interesse, ovvero il mondo scientifico e associazionistico legato alla gestione delle cavità sparse in regione.
Il catasto conta al momento 7.757 siti, di cui 25 soggetti a tutela paesaggistica per il proprio interesse geologico e storico: un numero notevole, che fa del Fvg la regione italiana con la maggior densità di grotte naturali. Il fenomeno interessa da vicino Trieste, la cui provincia conta da sola ben 3.800 cavità carsiche.
L’aggiornamento dell’elenco, che giungerà a contare all’incirca 8mila grotte, mira intendere le cavità non più come un elemento paesaggistico fra i tanti, ma come espressione della geodiversità del territorio. Saranno dunque schedati gli aspetti geologici, idrogeologici, paleontologici, ecologici, archeologici, etnografici, storico-culturali e paesaggistici, la cui valutazione è posta alla base della nuova schedatura.
Nelle intenzioni della giunta, essa rappresenta il primo ineluttabile step per ragionare sulla conservazione, attraverso misure che vedranno la Regione impegnata nell’affermare l’importanza della tutela della geodiversità e che imporranno per la prima volta sanzioni espressamente finalizzate al contrasto del danneggiamento e dell’inquinamento delle cavità.
Più in generale, la norma intende garantire la valorizzazione sostenibile del patrimonio geologico e speleologico, che dovrà essere oggetto di promozione turistica, inserito in specifici itinerari e fatto oggetto di attività di studio e divulgazione. Le finalità della legge saranno allora perseguite anche attraverso accordi con università, istituti di ricerca e associazioni riconosciute per la propria attività nel campo.
La legge creerà allo scopo un elenco delle società e dei gruppi speleologici regionali: farne parte permetterà di accedere a canali contributivi dedicati e venire riconosciuti nel ruolo di monitoraggio del patrimonio geologico del Fvg.
Non si tratta di una novità, posto che la gestione del Catasto regionale è stata finora affidata con apposita convenzione alla Federazione speleologica del Fvg, che rappresenta la gran parte dei gruppi attivi oggi in regione. Di due giorni fa il tavolo di lavoro conclusivo, in cui è stato presentato il testo scritto con l’ausilio dei geologi delle due università, del Museo friulano di storia naturale, delle rappresentanze degli speleologi e del Cai.
L’assessore Vito ha sottolineato «la grande attenzione riposta alle esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico: un interesse che ci impone grande responsabilità. Ci poniamo un obiettivo ambizioso, che colmerà un vuoto normativo tutelando un patrimonio ingiustamente considerato una cenerentola nel panorama dei tesori di diversità regionale: mettendo assieme il lavoro di due assessorati, giungiamo a un vero e proprio testo unico della materia».
L’assessore Santoro ha ribadito a sua volta «la volontà di scrivere una norma condivisa, mettendo assieme competenze, professionalità e ricerche raccolte in cinquant’anni, dalla creazione del primo catasto d’Italia, che necessita di essere aggiornato per rispondere alle necessità di tutela e valorizzazione di quelle che sono eccellenze uniche».
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