Questo intervento prende spunto da un articolo di Maurizio Tavagnutti pubblicato sul numero di novembre di “Sopra e sotto il Carso”. Logica vorrebbe che inviassi la mia risposta a Tavagnutti per farla pubblicare sul prossimo numero della Rivista, ma ritengo che il tema più importante dell’articolo “l’informatizzazione del Catasto” sia di interesse generale e soprattutto che aspettare un mese renderebbe la discussione (perché spero ci sia una discussione!) dilatata su tempi geologici.
Prima di entrare in argomento alcune precisazioni.
L’ing. Fattor, del Servizio Geologico, non era tenuto a partecipare all’incontro. Aveva accettato l’invito della Federazione perché ha interesse (“avere interessi” non è peccato…) ad iniziare a conoscere il mondo della Speleologia. Non è venuto in quanto influenzato. Non citare, nell’articolo, la sua giustificazione, che è stata riportata da Premiani in sala, mi sembra scortese nei suoi confronti.
Cito una frase completa “Purtroppo venerdì sera poche voci si sono levate dal coro, sembrava quasi che il passaggio del “nostro catasto” alla Regione FVG fosse una cosa ineluttabile, senza una contropartita o comunque un impegno a mantenere comunque un “presidio” della speleologia all’interno di quell’ufficio regionale”.
Ma che la Regione volesse internalizzare il Catasto era noto al mondo della speleologia regionale da più di due anni. L’assessore Santoro l’ha comunicato a Premiani e Premiani l’ha comunicato ai rappresentanti di almeno 15 gruppi grotte il 5 novembre 2014. L’iter della Legge ha avuto due momenti pubblici di incontro con gli Speleologi: nel settembre 2015 e a fine febbraio 2016. Alla sua stesura, sia pure all’interno di precisi “paletti” posti dalla Regione, hanno partecipato 8 speleologi (va be, facciamo 7 se non mi volete contare…), la legge è stata approvata il mese scorso. E quando Tavagnutti parla di “poche voci levate dal coro”, controparte, … presidio …”, mi chiedo se ha letto il testo definitivo della Legge n.15, magari confrontandolo con il testo che tutti gli speleologi hanno avuto modo di conoscere a fine febbraio di quest’anno. Forse il coro di chi non era d’accordo con la linea della Federazione si sarebbe dovuto levare all’inizio del 2015, provando a presentare mozioni in Assemblea.
Ma ritorniamo al tema dell’informatizzazione del Catasto.
Il mio predecessore ha in più occasioni riferito che il programma del Catasto aveva ricevuto i complimenti di alcuni suoi colleghi esperti di GIS. Si, se ci si limita alle varie possibilità di ricerche è completo e facile da usare! Io L’ho definito “completo ma complesso”, pensando agli speleologi che vogliono inserire dati.
Durante la riunione si è discusso di rendere più chiara la compilazione, di definire meglio i campi obbligatori, di organizzare incontri con gli speleologi per chiarire alcuni aspetti dell’immissioni dati. Certo, sono promesse già fatte in passato e non mantenute. Personalmente credo che se “alcuni vecchi rilevatori” non contribuiscono più al Catasto non è per la difficoltà ad usare il programma del Catasto, le ragioni sono anche altre.
Ma comunque il senso del mio intervento è questo: gli speleologi del Friuli Venezia Giulia ritengono, come Tavagnutti, che deve essere garantita la possibilità di contribuire al Catasto anche mediante schede cartacee ?? se arrivassero un numero significativo di richieste in tal senso, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità. Certamente bisognerà modificare le schede cartacee, magari modificando le schede differenziate per le nuove cavità, per la targhettatura, per la revisione, e controllando siano coerenti con tutti i campi richiesti in via informatica. Se può essere utile manteniamo le due vie, quella informatica e quella cartacea.
Ultima nota: quanta “conoscenza informatica” ci vuole per impaginare una rivista completa e complessa (testi, foto, grafica curata) come “Sopra e Sotto il Carso” e per metterla on line?
Saluti
Il Conservatore
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