Trieste, 29 aprile – “Un incontro molto positivo che si è svolto in un clima di massima collaborazione”.
Questo il commento dell’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, a margine del Tavolo dedicato alla speleologia che si è riunito nei giorni scorsi a Trieste e che si inserisce in un percorso partecipativo e di condivisione che la Regione sta conducendo con i soggetti portatori di interesse: in particolare con i gruppi speleologici, la Federazione speleologica del Friuli Venezia Giulia ed il Collegio regionale delle guide speleologiche.
L’obiettivo, come ha spiegato l’assessore, è quello della raccolta di elementi per la stesura del regolamento attraverso il quale la Regione potrà riconoscere e valorizzare il ruolo dei gruppi speleologici e il loro operato, come previsto dalla legge regionale 15 del 2016 – Disposizioni per la tutela e la valorizzazione delle geodiversità, del patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche.
La Regione infatti, attraverso il Servizio geologico della Direzione centrale Ambiente, favorisce e promuove le attività dei gruppi e delle associazioni con la concessione di contributi erogati tramite criteri incentivanti e meritocratici finalizzati alla realizzazione di iniziative editoriali e divulgative, di attività conoscitive, di monitoraggio e di promozione del patrimonio speleologico regionale, facendo ricorso alla ricerca, all’esplorazione, allo studio ed al censimento di nuove grotte e dei relativi corpi idrici sotterranei.
L’assessore Vito nel corso dell’incontro ha convenuto sull’importanza “di approfondire gli aspetti conoscitivi delle aree carsiche con le rispettive grotte ed acquiferi, quali elementi fondamentali ed imprescindibili per la tutela e valorizzazione di queste risorse”.
“Per questo progetto – ha spiegato Vito – con il regolamento abbiamo stanziato nella finanziaria di quest’anno 230 mila euro, già programmati nel 2016. Vogliamo infatti garantire l’attività speleologica in regione con un importante cambio di passo e di prospettiva. A tal riguardo il Servizio geologico riserverà anche specifici corsi dedicati agli speleologi per affiancarli e accrescere le loro competenze”.
Durante la riunione è stata condivisa una visione innovativa della speleologia, che tenga conto dell’importanza che le informazioni raccolte possano essere utilizzabili dalle istituzioni e dalle amministrazioni pubbliche. Va ricordato che le aree carsiche, che sono quelle dove la speleologia viene praticata, rappresentano all’incirca il 20% del territorio regionale ed i relativi acquiferi sono quasi tutti raccolti per uso idropotabile, rappresentando, soprattutto per le zone montane, delle cospicue e strategiche risorse idriche di “acqua pulita”, soprattutto per il futuro. Da qui l’importanza, in chiave speleologica, delle fasi di monitoraggio e di studio.
Particolare soddisfazione è stata manifestata dalle associazioni e dai gruppi presenti all’incontro. I rappresentanti del mondo speleologico del Friuli Venezia Giulia hanno infatti espresso apprezzamento per l’interesse della Regione a sostegno del loro impegno e per il metodo di lavoro adottato dall’assessore Vito.
“Questo regolamento – ha concluso l’assessore – favorirà le esplorazioni, gli studi, la ricerca, la documentazione, il censimento e la divulgazione di informazioni relative alle grotte, alle aree carsiche e ai relativi acquiferi sul territorio regionale. A breve poi, sempre ai sensi della legge 15, redigeremo, anche questa volta partendo da un processo partecipato e condiviso, un secondo regolamento, finalizzato alla gestione del Catasto speleologico regionale e alla disciplina delle forme di tutela e valorizzazione delle grotte, comprese quelle turistiche”.
Chiusa questa fase di confronto, l’iter procedurale per l’approvazione del regolamento prevede fra circa tre settimane l’approdo del testo in Giunta.
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