Carissimo Maurizio Tavagnutti,
ti scrivo questa mia per esprimerti il mio profondo sconcerto circa la tua inspiegabile insistenza su possibili complotti verso la tua persona e il tuo Gruppo.
Nei mesi che hanno preceduto l’allestimento della mostra “Speleo 2018” noi due abbiamo avuto un pacato scambio epistolare dove ci siamo chiariti sui perché di certe decisioni che, con molta onestà intellettuale, ho preso negli interessi della Federazione Speleologica Regionale del FVG e della speleologia che rappresento.
Mi sembra di aver da subito manifestato le mie intenzioni di voler coinvolgere tutti in tale iniziativa. Mi sono preso la briga di incontrarvi tutti, ho esposto la mia idea di allestimento, ho ascoltato le motivazioni e le proposte di collaborazione. Era forse quello, caro Maurizio, il luogo più adatto per formulare possibili rimostranze.
Scusami se te lo dico, ma mi sembra vile e puerile nascondersi dietro il tuo giornalino per spargere discredito su persone che hanno lavorato in uno spazio temporale ristrettissimo e hanno cercato di dare, democraticamente, a TUTTI uno spazio uguale.
Se ce ne fosse bisogno, provo a spiegartelo ancora una volta. La mostra “Speleo 2018” è stata concepita assieme al Servizio Geologico della Regione per il grande pubblico e non per gli addetti ai lavori. Si voleva far capire chi sono gli speleologi e cosa fanno, in parole semplici attraverso grandi belle foto con le giuste didascalie e con l’esposizione di lavori scientifici svolti dagli speleologi nella Regione FVG.
Come ti ho più volte scritto non potevo esporre la tua spedizione all’estero perché la Regione mi avrebbe redarguito (L.R.15/16) e non potevo nemmeno mettere i tuoi pannelli sulla storia del tuo Gruppo, altrimenti avrei dovuto anche mettere quella della XXX Ottobre che di anni ne fa 100. Se ben ricordi ti avevo detto di fornirmi dei pannelli sulle tue attività esplorative locali. (Sono mancate in verità le esplorazioni nelle grotte formatesi nelle calcareniti).
Come avrai capito questo tuo comportamento ”mordi e fuggi” mi ha reso inquieto perché tende a voler gettare la mia amministrazione sotto una cattiva luce. Reputo invece i miei collaboratori una ottima squadra da elogiare piuttosto che screditare.
Per mia fortuna ho avuto in questa circostanza moltissime testimonianze positive ed elogi da parte delle persone che hanno visitato la mostra e hanno colto il messaggio che si voleva inviare.
Spero che tu capisca che questa mia precisazione è doverosa e altresì possa porre fine a sterili continuazioni in tal senso.
Cordialmente.
Furio Premiani
In risposta ai commenti di Furio Premiani e Furio Finocchiaro comparsi sulla Gazzetta dello Speleologo sul sito della Federazione Speleologica Regionale FVG. L’argomento – ricordo ai lettori – riguardava alcune mie perplessità in merito a scelte operate durante l’iniziativa “Speleo2018” svoltasi a Trieste.
Rispondo congiuntamente alle vostre note apparse sul sito FSR, un po’ tardivamente e perciò scusandomi, a causa dei miei impegni. Confesso, però, che in un primo momento volevo seguire il saggio consiglio di Virgilio che, nel terzo canto dell’Inferno, dispensò al sommo Poeta: – Non ragioniam di lor, ma guarda e passa … –
Non volevo con una mia risposta alimentare una probabile “catena di S. Antonio” che poteva essere nociva per la nostra Speleologia e senza dubbio avrebbe aggiunto nulla alla vicenda in oggetto. La verità, è noto, può avere diverse sfaccettature e il più delle volte è soggettiva e non solo oggettiva. Ad ogni modo, trovo doveroso esprimere la mia, e che sia oggettiva o soggettiva saranno altri a valutare. Per quanto concerne la programmazione di “Speleo2018”, riconosco una buona capacità organizzativa non comune. La mostra storico-speleologica che accompagnava l’evento, avevo scritto, è stata davvero ben fatta.
Riguardo all’evento, in generale, posso ricordarvi che, in tempi non sospetti avevo anche messo in guardia: – speriamo che nel programmare questo evento non si ripeta la spiacevole gestione verificatasi al convegno “Speleo2014” di Polcenigo, dove la relazione dell’allora presidente della Federazione Speleologica Isontina, Ferdinando Zimolo, fu inspiegabilmente tagliata a metà – (come riferito a Furio Premiani in più di una occasione).
Purtroppo la storia, che dovrebbe insegnare, in questo caso ha insegnato alcunché e la cosa si è ripetuta allo stesso modo. Oggettivamente mi sapreste dire come, in quest’occasione, il nostro socio Marco Meneghini avrebbe potuto presentare il suo libro in 5 minuti (come voi volevate) perché io sia stato indotto a desistere dal presentare una relazione, seppur interessante? Mancanza di tempo e spazio? Forse … ma molto debole come giustificazione. Perché allora mi è stato detto di accorparla con quella di un altro relatore, quando le due relazioni vertevano su argomenti diversi ?!?
Credevo di essere stato chiaro nella mail che vi avevo inviato a suo tempo, su vostra richiesta, dove in tempo utile indicavo chiaramente come, effettivamente si, la nostra associazione avesse a disposizione un tot di poster (50×70,) chiedendo esplicitamente mi fossero indicati quanti di questi, eventualmente, ne potevamo esporre. Non ho avuto risposta.
Constatare l’uniformità dei numerosi pannelli fotografici esposti (presupposto di una buona organizzazione) ed al tempo stesso capire come qualcosa sia mancato nella comunicazione con la periferia speleologica, lontana da Trieste, traspare con una certa evidenza. Forse a causa di coloro che rappresentando le province erano preposti a comunicare capillarmente proprio con quella base che, a suo tempo, li aveva eletti? Non lo so, giacché qui andiamo nelle congetture. Di fatto, dopo la riunione che c’è stata lunedì 19 febbraio a Gorizia, con chi nella FSR portava avanti le cose, sostanzialmente le nostre informazioni su “Speleo2018” si sono fermate lì.
Carissimo Maurizio, cogliendo il tuo spunto poetico iniziale sono stimolato a proporvi un vecchio detto popolare: non è miglior sordo di chi non vuol sentire.
Un caro saluto a tutti.
Furio Premiani
Buongiorno a tutti,
in relazione a “Speleo2014” comunico che, in qualità di persona facente parte del Comitato organizzatore, conservo tutte le mail relative all’evento. Ci sono delle discordanze nelle affermazioni di Tavagnutti rispetto a quello che è stato scritto in occasione dell’organizzazione della manifestazione del 2014. Sorge quindi il dubbio che quanto viene affermato sia frutto di fantasia. Sarebbe forse stato meglio che le rimostranze riportate fossero state esplicitate direttamente dall’allora presidente della Federazione Speleologica Isontina (siamo sicuri che fosse FZ? Leggiamoci la mail inviata da Tavagnutti in data 24/11/2014 e indirizzata a una serie di persone…).
Comunque, invece di nasconderci dietro una tastiera o un giornaletto, ne parleremo apertamente in occasione della prossima Assemblea della FSRFVG.
Cari saluti a tutti
Mila Bottegal