Si è concluso il campo speleologico del Gruppo Grotte del Club Alpinistico Triestino “Canin 2018”, che quest’anno si è svolto dal 4 al 19 agosto con base i pianori sotto il Monte Leupa. Ben 19 tra soci CAT e amici si sono alternati nella ricerca di nuove cavità, nell’allargamento di passaggi che hanno aumentato lo sviluppo di cavità in esplorazione, nella ri-esplorazione di grotte dimenticate ormai da decenni, nel rilievo di quanto trovato, nonché nell’istruzione e perfezionamento della tecnica dei “neofiti” (vista la rara presenza al campo di ben quattro “giovani”).
Anche quest’anno la Grotta del Giglio ha dato buone soddisfazioni, crescendo soprattutto in sviluppo, che raggiunge ora i 440 metri, con una profondità di 252,5 metri.
In una vecchia grotta ferma a -38 m, ribattezzata “del Neofita”, l’allargamento di un oblò in roccia viva ha consentito di raggiungere un nuovo fondo a -82 m, dove uno stretto meandro soffiante blocca, per ora, il passaggio.
Della ghiaia sul fondo di una cavernetta blocca invece la prosecuzione in una nuova cavità, battezzata Karlovačko, ferma a -35 metri.
Altri anfratti sono stati esplorati senza i risultati sperati; alcuni punti promettenti saranno comunque oggetto di ulteriori indagini il prossimo anno.
Hanno partecipato, a vario titolo, al campo speleologico del CAT: Paolo Alberti, Marco Armocida (SAG), Clarissa Brun, Elia Bugatto, Mario Carboni, Andrea Chiorri, Bastiano Deschmann, Franco Gherlizza, Christian Giordani, Ernesto Giurgevich, Gianfranco Manià, Andrea Miglia, Bruno Milella, Alessandro Olivo, Daniela Perhinek, Franco Riosa, Moreno Tommasini, Diana Verch, Giorgio Zanutto.
Ultimi commenti