L’estate appena trascorsa è stata decisamente negativa per la storica struttura, numero CA 1 del Catasto delle Cavità Artificiali della Regione. L’edificio, che si apre nel bel mezzo del rione di San Giovanni, a Trieste, e che può considerarsi come il primo esempio di acquedotto moderno, era stato ristrutturato da poco a cura del Comune giuliano ed inaugurato il 24 giugno del 2001. Ora, probabilmente a causa di una serie di lavori edili effettuati nei dintorni, che hanno aggravato i problemi legati all’instabilità di tipo geologico del sito, sono state riscontrate numerose crepe sulla volta del tempietto, nonché sui bordi delle vasche di decantazione. Per il momento l’assetto strutturale dell’edificio non sembra compromesso, ma sarà opportuno provvedere quanto prima ad ulteriori opere di consolidamento e di protezione della storica costruzione. (da Il Piccolo del 13 agosto) (MK)