Un’organizzazione complessa, quale lo è una mostra su 120 anni di vita di un sodalizio, comporta inevitabilmente degli errori, tanto più se questa viene fatta non da professionisti ma a titolo di volontariato: nella fattispecie Roberto Barocchi, Gianni Scrigna e lo scrivente, coadiuvati da parecchi soci della Boegan e da amici di altri gruppi. Errori ce ne sono stati nell’organizzazione e nella realizzazione della mostra, e ce ne scusiamo, ma il più antipatico – se non il più grave – è imputabile solo indirettamente ai suoi curatori, che sono rimasti perplessi il giorno dell’inaugurazione della mostra di fronte all’assenza dei rappresentanti dei Gruppi Grotte regionali. Assenza poi rivelatasi come dovuta ad un disguido: nonostante gli indirizzi dei gruppi speleologici fossero stati forniti per tempo al Comune, che ha curato la spedizione degli inviti, sembra che gli stessi non siano giunti a destinazione. A fronte della massima disponibilità del direttore dei Civici Musei di Storia Naturale e dei suoi collaboratori (una speciale menzione merita Marzio Fabbri, cui si deve, fra l’altro, la realizzazione del plastico della Grotta Lazzaro Jerko), un intoppo burocratico ha gettato un’ombra sulla cerimonia inaugurale, togliendoci il piacere di brindare con amici e colleghi. (PG)