Pubblicazioni edite
Atti e memorie

È in distribuzione il volume XXXIX – 2001-2002-2003 di Atti e memorie della Commissione Grotte “Eugenio Boegan”, pubblicato a cura della Grotta Gigante. In questo numero gli “Atti” contengono le relazioni di attività della Commissione degli anni 2001, 2002 e 2003 (pagg. 5-32). Le “Memorie” comprendono invece sette lavori in vari campi che interessano la speleologia e le cavità; infatti abbiamo “Filicales negli ipogei del Carso Triestino: ulteriori 24 cavità” di Elio Polli (pagg. 35-50); “Note sul genere Minotauria Kulczyński, 1903, con ridescrizione del maschio di M. Fagei (Kratochvíl, 1970) Sta. Nov. (Araneae, Dysderidae)” di Fulvio Gasparo (pagg. 51-65); “Le sorgenti Sardos e l’approvvigionamento idrico della provincia di Trieste” di Fabio Gemiti (pagg. 67-80); “Idrologia dei torrenti della Birchinia-Valsecca di Castelnuovo nord occidentale (Matarsko Podolje) – Slovenia” di Enrico Merlak (pagg. 81-100); “Caratterizzazione mineralogica delle frazioni argillose nei depositi di riempimento della Grotta G. Savi (Carso Triestino, Italia)” di Davide Lenaz, Michele Potleca e Luca Zini (pagg. 101-106); “Adolf Schmidl sul Carso Triestino (1851-1852)” di Egizio Faraone (pagg. 107-145); “La estructura fisural y el desarrollo del karst de la Sierra de Viñales, Cuba” degli speleologi cubani Saavedra, Guanche e Cáceres (pagg. 147-63). Di estremo interesse storico, ma anche di una straordinaria attualità, è il lavoro di E. Faraone. Infatti in un capitolo del suo lavoro (“Il tratto ferroviario Lubiana-Trieste e le relative polemiche”) viene trattato il progetto della linea ferroviaria che dovrà attraversare il Carso, con le possibili alternative, per non incorrere in catastrofici problemi connessi ai fenomeni carsici esistenti e sconosciuti e al fiume Timavo. Tanto per dare un assaggio di quanto riportato nel lavoro (che senza dubbio dovrebbe essere fatto leggere a quanti stanno progettando o realizzando grandi infrastrutture in territorio carsico), riportiamo le seguenti considerazioni, datate anno 1850: “…Quand’anche però si costruisse la linea in superficie, la conoscenza delle cavità sotterranee che si trovano lungo il tracciato sarebbe necessaria per ragioni di sicurezza. In ogni caso va quindi promossa la loro esplorazione e misurazione…” e “…Se sul terreno i lavori della Lubiana-Trieste proseguono alacremente, restano però da risolvere due problemi fondamentali, (…): quello del rifornimento d’acqua e quello della solidità dei terreni…”. (GB)

Mondo sotterraneo

Il numero di aprile-ottobre 2003 della rivista del Circolo Speleologico Idrologico Friulano è in questo periodo in distribuzione; diversi sono gli articoli e i lavori che è possibile leggere.

Il numero inizia con la usuale relazione di attività (Giuseppe Muscio: “Relazione morale per l’anno 2003”), nella quale è possibile ritrovare un riferimento alla Federazione Speleologica Regionale che “…non riesce a decollare e le sue funzioni non sono ancora ben definite: speriamo che riesca ad assumere un ruolo più chiaro, maggiormente super-partes.”

Umberto Sello con “Il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano e la Société Spéléologique de Paris” esamina i rapporti, a cavallo del 1900, tra il CSIF e la società francese, presieduta dallo speleologo E. A. Martel, a seguito del rinvenimento, in un archivio, della corrispondenza tra le due associazioni.

Andrea Borlini con “Campagna esplorativa 2003 sul Monte Canin (Alpi Giulie, Udine)” fornisce un quadro delle esplorazioni e dei risultati conseguiti nella porzione orientale del massiccio del Monte Canin nel corso del 2003. Gli obiettivi sono stati: Fiume Vento, zona del Col Lopic (con scoperte varie assieme a speleo cechi nella Cueva de las Ketchup), Monte Robon (dove sembra che gli speleologi cechi abbiano realizzato il collegamento tra la 1676 Fr e l’Abisso De Gasperi), zona sotto il Cergnala, Fr 1128.

Graziano Cancian in “Indagini geoelettriche presso la Grotta Regina nel Carso goriziano” illustra i risultati di alcuni sondaggi nella zona della nota grotta del Carso goriziano.

“Una insolita missione del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano agli inizi del XX secolo: la ricerca archeologica nella laguna di Marano” di Susanna Mauro è la storia della ricerca archeologica condotta dal CSIF nella laguna di Marano dal 1905 al 1911, attività un po’ inusuale per un gruppo speleologico.

La rivista si chiude con le recensioni a cura di Pino Guidi e il necrologio di Cirillo Floreanini, proboviro del Circolo. (GB)

Bollettino del Gruppo Triestino Speleologi

Dopo un silenzio durato ben sei anni, ha finalmente rivisto la luce la rivista della società triestina, che ha pubblicato il diciassettesimo volume della serie. Le sessantaquattro pagine del bollettino coprono l’attività svolta negli anni 1997-1998-1999. Gli articoli sono dedicati in gran parte alle grotte del Friuli, ma comunque un certo numero di pagine (16–29) trattano le grotte del Carso triestino, dagli scavi del Pozzo dei Quattro Moschettieri alla pulizia della Grotta Verde, dalla revisione dello storico Abisso sopra Chiusa (ridimensionandone di brutto la profondità) a quelle meno eclatanti del Pozzo di Borgo Grotta Gigante e della Grotta dell’Ansa. Ma la parte del padrone nel bollettino la fa la Buca Mongana (pagg. 30–48), la più profonda cavità del pordenonese, esplorata dal GTS tra il 1994 e il 1999. Da ultimo (pagg. 49–59) trovano spazio le revisioni catastali dell’Inghiottitoio di Mineres e dell’Inghiottitoio di Fornez, entrambi in comune di Clauzetto (PN), che hanno portato a qualche interessante nuovo sviluppo. Cinque pagine a carattere bibliografico chiudono il bollettino. (MK)

Dizionario Italiano di Speleologia

È questo il titolo dell’ultima “fatica letteraria” dell’Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi, in collaborazione con la Società Speleologica Italiana. Ispirato al dizionario speleologico di Viala (Dictionnaire de la spéléologie, Edizioni Spelunca librairie, 2000) e magistralmente curato da Carlo Balbiano d’Aramengo, Achille Casale, Enrico Lana e Giuliano Villa, questo dizionario vuole spiegare allo speleologo il significato di termini – specialistici e locali – che ormai, sempre più spesso, trovano spazio nelle pubblicazioni speleologiche. Oltre alle definizioni di vocaboli, vengono citate anche località o grotte significative: per la nostra regione troviamo riportate le 4 grotte turistiche del Friuli-Venezia Giulia, nonché la Grotta dell’Edera e il Riparo di Visogliano, dal punto di vista archeologico, e il Complesso del Foran del Muss e l’Abisso Gortani, come fenomeni di maggior prestigio. Molti i termini “dialettali” presenti, anche se ci sembra che, nell’uso quotidiano, molti di più siano quelli frequentemente usati dalla speleologia della nostra regione. Tra i collaboratori troviamo anche Pino Guidi, per quanto riguarda la terminologia locale, e Alessio Fabbricatore, che ha contribuito a curare gli argomenti di speleologia subacquea. La pubblicazione può essere richiesta all’AGSP e al Centro di Documentazione “Franco Anelli” di Bologna. (MB)