Novità esplorative
Abisso della Vendemmia

Finalmente gli sforzi del Gruppo Speleologico San Giusto sono stati premiati. Da tempo infatti il sodalizio triestino è impegnato in scavi onerosi all’interno di questa cavità sita sul Carso triestino, nei pressi di Prosecco. Nei primi mesi del 2005 sono proseguiti i lavori di allargamento del pozzetto che si apriva nella caverna a circa 100 metri di profondità (vedi La Gazzetta n. 87 del febbraio 2004). Metro dopo metro, rendendo agibili le strettoie impraticabili e stivando alla meno peggio il materiale di frana presente, sempre seguendo la sensibile corrente d’aria, si è potuto scendere un paio di pozzi di una quindicina di metri in ambienti finalmente sani, fino a raggiungere un’altra modesta caverna. Su uno dei suoi fianchi si apre l’imbocco di un pozzo di una cinquantina di metri finalmente ampio e con le pareti solide che, domenica 8 maggio, ha permesso di raggiungere un fondo allagato alla profondità di circa 200 metri. Le ricerche continuano. (MK)

Nuove esplorazioni alla Mala Boka

Importanti novità giungono da questa importante cavità del versante sloveno del Monte Canin. Approfittando delle basse temperature dell’inverno scorso, sono riprese le esplorazioni miste italo-slovene di questa grotta. Erano stati infatti speleologi bresciani, nel corso del 2002, a dare nuovo impulso alle esplorazioni effettuando un ardito traverso che aveva portato alla scoperta delle enormi gallerie di Tora Bora. Da allora è iniziata una proficua collaborazione con i gruppi sloveni di Tolmino e di Capodistria che ha portato la grotta a raggiungere ormai gli 8 chilometri di sviluppo e i 720 metri di dislivello positivo dall’ingresso, situato a 370 metri di quota. Purtroppo le zone in fase di esplorazione sono ormai situate ad oltre 20 ore di progressione dall’ingresso e quindi si rendono necessari dei campi interni, resi però pericolosi dalla presenza di numerosi passaggi potenzialmente sifonanti. La speranza per il futuro è ora di riuscire a trovare un ingresso alto del sistema, che permetterebbe a quel punto di realizzare una traversata dai 1.400 ai 2.000 metri di dislivello, senza considerare gli aspetti esplorativi. (dal sito Internet del G.G. Corrado Allegretti di Brescia) (MK)