Ambiente
“Puliamo il Buio”: gli speleologi ripuliscono il sottosuolo

30 metri cubi di spazzatura, 3 giornate di lavoro, 45 speleologi, una ventina di altri volontari, circa trenta allievi di una scuola accompagnati dai loro genitori, una quindicina di ragazzi del Collegio del Mondo Unito. Sono questi i numeri che nel settembre del 2005 hanno caratterizzato la “Giornata Nazionale della Speleologia” organizzata dalla Società Speleologica Italiana in occasione della manifestazione “Puliamo il Mondo” di Legambiente. In collaborazione con il Comune di Duino Aurisina, in quell’occasione alcuni dei gruppi aderenti alla Federazione Speleologica Triestina avevano effettuato la bonifica della Grotta degli Occhiali (162/274 VG) sul Carso triestino, grazie anche all’installazione di paranchi e teleferiche con i quali era stato possibile recuperare i rifiuti gettati all’interno della grotta, poi asportati dall’Acegas e inoltrati alla discarica. La storica cavità, ubicata in località Santa Croce, in comune di Duino-Aurisina, per anni era stata utilizzata come discarica abusiva e infatti dal suo caratteristico portale sono uscite immondizie di tutti i tipi: frigoriferi, cucine a gas, lavatrici, scarpe e scarponi da sci, copertoni, batterie d’auto, letti, materassi, porte, macchine da scrivere, tantissime calze di nylon, carcasse di motorini, rotoli di filo spinato insomma un sacco di cose che svariate persone ignoranti avevano pensato bene di gettare in questa grotta attraverso il suo pozzo di accesso profondo 10 metri. Un’operazione facile per chi, convinto che quello che non si vede non danneggia, non ha minimamente pensato che l’ambiente naturale non si ferma al suolo sul quale si cammina ma che comprende anche un sottosuolo ricco di falde acquifere e di ambienti troppo fragili da sottovalutare in questo modo.

La Federazione Speleologica Triestina non è nuova a operazioni di bonifica di questo tipo e ogni gruppo aderente effettua regolarmente opere di pulizia nelle cavità che vengono visitate. Nonostante questo nel solo Carso in provincia di Trieste, sulle oltre 2600 grotte censite, circa 150 risultano inquinate e quindi a rischio ambientale.

È per questo motivo che, grazie al coordinamento della Società Speleologica Italiana, anche per il 2006 verrà ripetuta una esperienza analoga: la manifestazione “Puliamo il Buio” si svolgerà dal 22 al 24 settembre e sarà realizzata, a livello nazionale, in collaborazione con Legambiente in occasione di “Puliamo il Mondo”.

Per quest’anno gli speleologi hanno individuato due siti da bonificare, sempre nel comune di Duino Aurisina: il Pozzetto a W di Precenico (1751/4564 VG) e la Caverna a NE di Duino (1396/4342 VG). Il primo è una grotta a pozzo che a causa della posizione favorevole data dalla sua vicinanza alla strada tra Precenico e Malchina, è stata riempita di immondizie. La Caverna a NE di Duino, ubicata tra l’autostrada e il tracciato della ferrovia nei pressi dell’ex stazione di Duino, è stata adattata a ricovero militare nel corso della prima guerra mondiale. Anche questa grotta, facilmente raggiungibile, è stata utilizzata quale discarica abusiva a tal punto che uno dei due ingressi risulta ostruito. Nelle vicinanze dell’ingresso ci sono alcune doline che dovranno essere bonificate dal momento che hanno subito la stessa sorte della grotta. Per questo motivo, oltre al lavoro “sotterraneo” degli speleologi sarà utile il coinvolgimento di altri volontari per rendere completo il lavoro di ripristino ambientale di questa porzione di Carso. Anche per quest’anno, fondamentale sarà il supporto e la collaborazione del Comune di Duino Aurisina che fin dai primi contatti ha dimostrato entusiasmo e appoggio ai volontari. (MB)

Sentiero didattico naturalistico epigeo e ipogeo

Si tratta del progetto, che dovrebbe essere realizzato entro la fine del 2006, di un sentiero di circa un chilometro e mezzo all’interno del Parco delle Dolomiti Friulane. Il percorso si snoderà sopra la forra naturale del Torrente Cellina, nei comuni di Barcis e Montereale Valcellina (PN), inoltrandosi per qualche metro anche all’interno della Grotta Vecchia Diga e mettendo in risalto anche la faglia periadriatica. Il sentiero terminerà nel Centro Visite di Barcis davanti al quale sarà realizzata una tensostruttura per accogliere i visitatori al termine del percorso. (da Il Gazzettino Online) (MB)