Novità esplorative
Novità dal Gamspitz
Nuove scoperte speleologiche hanno interessato il versante sud di questa imponente parete che sovrasta l’abitato di Timau (UD) e in cui erano note, fino a pochi anni fa, solo quattro cavità. L’attività esplorativa intrapresa dal Gruppo Speleologico Carnico “M. Gortani” era iniziata già nel 2002, seguendo le campagne speleologiche effettuate all’inizio del secolo scorso (Gortani) e successivamente negli anni ‘70 (CSIF) e ‘80 (GTS). La ripresa dell’esplorazione si è ora però spostata dalla base della grande parete alla parete stessa, scoprendo altre tre cavità e una prosecuzione nelle già conosciute Grotte di Timau – 89 Fr. La campagna speleologica del 2006 ha già portato alla scoperta di altre sette nuove cavità di cui alcune di notevole interesse; tra queste una merita particolare attenzione in quanto all’interno è percorsa da un discreto flusso idrico. Il lavoro svolto è stato agevolato dall’impiego di un elicottero usato dagli speleologi del gruppo per individuare gli ingressi durante la stagione invernale. Altri interessanti ingressi sono stati individuati nelle ardue pareti sommitali della Creta di Timau; questa sarà oggetto di studio durante il campo speleologico estivo del GSC, che si svolgerà nella seconda quindicina del mese di agosto. (AT)
Attività regionale in Bosnia
Nel mese di giugno, e precisamente dal 2 al 5, un discreto numero di corregionali ha preso parte ad un mini campo esplorativo tenutosi nell’ex repubblica yugoslava. Grazie ai contatti con la speleologia locale stabiliti da tempo dal carnico Antonino Torre, una squadra, formata da membri dei vari Gruppo Speleologico Carnico “Michele Gortani”, Gruppo Speleologico San Giusto, Gruppo Speleologico Talpe del Carso e Gruppo Triestino Speleologi, insieme ad amici novaresi, bolognesi e sloveni, ha potuto prendere parte alle esplorazioni di una nuova cavità, denominata Ponor Novara, recentemente scoperta sugli altipiani carsici di Zavidovici, cittadina non lontana da Sarajevo. Le esplorazioni sono state non poco ostacolate dal cattivo tempo, ma comunque è stato possibile raggiungere lo stesso quello che sembra essere l’attuale fondo, situato a quasi 200 metri di profondità, mentre lo sviluppo planimetrico arriva a sfiorare il mezzo chilometro. Purtroppo non si è riusciti, come nelle aspettative, a realizzare la congiunzione con la non lontana Atom Jama, collegamento che avrebbe permesso l’esplorazione della seconda grotta per importanza di tutta la Bosnia. Con l’occasione sono stati comunque allacciati ottimi rapporti con la speleologia locale, nella speranza che vi siano in futuro altre occasioni di incontro, magari più fortunate e meno bagnate. (MK)
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