Pubblicazioni edite
Tuttocat

È stato stampato il numero annuale (dicembre 2006) del notiziario interno del Club Alpinistico Triestino. Delle 32 pagine che compongono l’annuario e che spaziano tra le numerose attività svolte dalla poliedrica società triestina, segnaliamo, com’è giusto che sia, quelle dedicate alla figura di Ennio Gherlizza, il decano del gruppo, recentemente scomparso (pagg. 9 - 11). In un commosso articolo, Serena Milella ripercorre in modo intimistico le tappe della vita da grottista, ma non solo, del “vecio Ennio”, che non sarà stato forse un grande speleologo secondo i canoni classici, ma sicuramente un pilastro per il CAT ed un esempio per tutti di ciò che deve significare un amore spassionato e disinteressato per il mondo delle grotte e dell’associazionismo. In apertura (pagg. 3 - 8), si può invece trovare la classica relazione di attività della sezione speleologica e di quella sulle cavità artificiali. E di opere militari in Sella Robon (Canin) si parla alle pagg. 15 - 16, con una descrizione di alcuni ipogei che è possibile visitare nei pressi del bivacco Modonutti-Savoia. Dopo una breve nota sulla partecipazione al Secondo Congresso Internazionale di Speleologia Subacquea, tenutosi in Francia dal 26 al 27 maggio del 2006, ampio spazio è riservato ad un interessante articolo a firma Elio Polli (pagg. 21 - 25) dal titolo “Archi e ponti naturali sul Carso triestino”, corredato da numerose foto che testimoniano la bellezza di queste particolari forme carsiche. In chiusura, come di consueto, si trova un ultimo articolo, di Maurizio Radacich, che nell’ormai classica rubrica “Il collezionismo speleologico” (pagg. 26 - 31) presenta la seconda parte di “Le cartoline a soggetto speleologico delle Grotte di San Canziano”. (MK)

Il Bosco Igouza - Storia, natura e sentieri

È questo il titolo di un libro edito nel 2007 dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, ed avente per protagonista un bosco del Carso triestino, e più precisamente quello compreso tra il paese di Basovizza ed il valico confinario di Lipizza. Dal momento che proprio al centro di tale bosco si apre l’ingresso dell’ormai celebre Grotta Claudio Skilan (5070/5720 VG), al momento attuale la maggior cavità del Carso triestino per profondità e sviluppo, non poteva mancare un corposo capitolo relativo alla geologia e al carsismo dell’area. Infatti, alle pagine 32 - 44, Fabio Forti guida il lettore nella comprensione della struttura geologica del sito e della geomorfologia carsica che ne caratterizza l’aspetto esterno, contraddistinto da evidenti macro e microforme epigee. Immancabile il successivo riferimento al carsismo ipogeo, con una sommaria descrizione della già citata Grotta Skilan, della Grotta della Neve (1147/3468 VG) e della Grotta Silvia Lauri (2660/4879 VG). Infine, troviamo un altro capitolo che può interessare il mondo speleologico, ovvero un lavoro di Ruggero Calligaris (pagg. 45 - 46) incentrato sul pozzo minerario Adria, realizzato nel comprensorio, e sull’attività estrattiva del carbone condotta in zona fino ai primi del ‘900. (MK)

Abstract congresso Iglesias

Dal 27 al 30 aprile si è svolto ad Iglesias (CI) il XX Congresso Nazionale di Speleologia. In tale occasione sono stati distribuiti anche gli abstract dei lavori e delle relazioni presentati al Congresso stesso. Tra il centinaio di relazioni, diverse riguardano la nostra regione o speleologi regionali. Di seguito riportiamo i titoli inseriti nella pubblicazione. (GB)

  • Clarissa Brun, Andrea Mocchiutti, Adalberto D’Andrea: “Abisso Mario Grassi (Monti La Bernadia – Villanova delle Grotte – UD) – Esplorazioni e primi studi”
  • Franco Gherlizza: “Esseri leggendari delle acque sotterranee”
  • Alessio Mereu, Rodolfo Riccamboni: “Studi per un portale del Catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia”
  • Pino Guidi, Aurelio Pavanello: “Infortunistica in grotta. Quarant’anni di evoluzione”
  • Rino Semeraro, Clarissa Brun: “Sintesi dei risultati di quattro test di tracciamento sul massiccio carsico delle Cime del Monte Musi (Prealpi Giulie occidentali)”.
Guide de Il Piccolo

Il quotidiano di Trieste Il Piccolo ha editato di recente una collana di piccole guide “Escursioni e passeggiate sul Carso”, atte a far conoscere alcuni itinerari della provincia di Trieste e del Carso monfalconese. Negli otto volumetti, pratici per essere portati in escursione, diversi sono i riferimenti al carsismo, alle grotte e alla speleologia, quasi sempre appena accennati, per questione di spazio. Possiamo però trovare dei brevi box di approfondimento sia per fenomeni esterni (le doline, i campi solcati) che per alcune cavità, come per la Grotta delle Antiche Iscrizioni (vol. 1, p. 77), l’Abisso di Trebiciano (vol. 3, p. 38), la Grotta dei Ciclami (vol. 3, p. 81), la Grotta Fantasma (vol. 4, p. 76), la Grotta Priamo (vol. 5, p. 30), le caverne preistoriche (vol. 6, p. 36). Nella descrizione degli itinerari vengono segnalate ancora altre cavità, come l’Antro di Bagnoli, la Grotta dei Morti, la Grotta del Monte dei Pini, la 4616 VG, la Grotta del San Leonardo, la Grotta di Crogole e gli ingressi di altre grotte non definite situate in prossimità dei sentieri descritti. Alcuni accenni e box di approfondimento sono riservati anche alle cavità artificiali e alla Speleologia urbana, come la sorgente Kaluza a Dolina (vol. 1, p. 71), le caverne di guerra del Monte Ermada e il Gruppo Cavità Artificiali della SAG (vol. 6, p. 80). In aggiunta agli otto volumetti che trattano gli itinerari carsici, la collana comprende anche un nono volume sui comuni carsici. In questo ultimo numero ampio spazio viene riservato, per quanto riguarda il comune di Sgonico, alla famosa Grotta Gigante. (GB)

Kavernenbau

È uscita, a cura dell’Associazione Regionale Cavità Artificiali e con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, una singolare pubblicazione sugli itinerari speleoturistici della Grande Guerra in Regione, denominata Kavernenbau. Si tratta di un libretto tascabile (11x23) composto da 24 pagine nel quale si illustrano, a grandi linee, lo sfruttamento e le tecniche impiegate per l’utilizzo di ipogei naturali e artificiali nel corso della Prima Guerra Mondiale. Accompagnano il volumetto dieci depliant (23x33) che descrivono altrettanti itinerari, di seguito descritti, scelti da alcuni dei Gruppi che collaborano alle iniziative dell’ARCA. (FG)

  1. Gli ipogei artificiali del Monte Hermada (Duino-Aurisina) – Gruppo Speleologico Flondar
  2. Gli ipogei artificiali del Monte Zermula (Paularo) – Associazione Naturalistica Friulana
  3. Opere militari e ipogei artificiali di Pinzano al Tagliamento e del Monte di Ragogna – Gruppo Speleologico Pradis
  4. La galleria-cannoniera del 2° Rgt. Artiglieria sul Monte Sabotino – Centro Ricerche Carsiche “Seppenhofer”
  5. Le cannoniere del Brestovec a San Michele del Carso – Gruppo Speleologico “Talpe del Carso”
  6. Gli ipogei della Trincea Joffre (Monfalcone) – Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante”
  7. Le fortificazioni austro-ungariche del Predil – Gruppo Speleologico Valli del Natisone e Società di Studi Carsici “A.F. Lindner”
  8. Gli ipogei artificiali della Fortezza di Osoppo – Club Alpinistico Triestino
  9. Le opere militari di Sella Avostanis (Paluzza) – Club Alpinistico Triestino
  10. Le opere militari di Sella Robon (Monte Canin) – Club Alpinistico Triestino