Manifestazioni passate
Convegno sul Carso
Si è svolto l’8 marzo a Doberdò del Lago (GO), presso il centro visite della riserva naturale regionale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa “Gradina”, il convegno “Il parco del Carso e il superamento delle frontiere. Tutela ambientale e opportunità di sviluppo economico per la popolazione locale”, il primo dopo l’abbattimento della frontiera tra Slovenia e Italia del 20 dicembre 2007. Il convegno, reso possibile grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia e con il patrocinio del Comune di Doberdò del Lago e delle Province di Gorizia e Trieste, è stato organizzato dalla Sezione Isontina del WWF, in memoria di Eugenio Rosmann, attivista storico dell’ambientalismo monfalconese recentemente scomparso. Dopo i saluti di rito della responsabile della Sezione Isontina del WWF, Paola Barban, del Sindaco di Doberdò, Paolo Visintin, e del Vice Presidente della Fondazione Carigo, Adriano Persi, sono iniziati gli interventi, introdotti dal Presidente del WWF sezione isontina Graziano Benedetti. Presente anche il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, che ha dato il suo contributo con un appassionato intervento. Il convegno è stato l’occasione per presentare una proposta di legge per l’istituzione del Parco del Carso, quale Parco naturale regionale, provvedimento sostenuto da molti ma rimasto inattuato da ben più di quarant’anni e che oggi, dopo l’apertura dei confini con la Slovenia, appare non più rinviabile. Con questa iniziativa il WWF ha voluto riportare al centro del dibattito la proposta del professor Livio Poldini del Dipartimento di Biologia dell’Università di Trieste, luminare in campo botanico a livello mondiale, che teorizza la nascita di un Parco del Carso già dal lontano 1966. L’obiettivo è di promuovere azioni congiunte in materia di tutela della natura con le aree protette confinanti della Repubblica di Slovenia e di dare una gestione unitaria al SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) e alla ZPS (Zona di Protezione Speciale), già esistenti sull’altopiano tra le province di Trieste e Gorizia, e riconosciute ufficialmente dal 2007 con Deliberazione della Giunta Regionale, nonché da Direttive dell’Unione Europea. Il convegno si è proposto di evidenziare i problemi e trovare le possibili soluzioni, individuando uno strumento comune di tutela ambientale del territorio carsico. L’incontro ha voluto portare esperienze e conoscenze di altre realtà italiane e slovene, che possano offrire spunti positivi per la soluzione delle criticità. Nei primi interventi si è data voce agli esponenti dei Ministeri dell’Ambiente sloveno e italiano e ad esperti sull’agricoltura sostenibile, su marchi di qualità per la promozione di prodotti tipici e sulle possibilità di sviluppo in campo turistico. Per la parte slovena, la dott.ssa Lara Jogan Polak, dell’Istituto per la tutela della natura della Repubblica di Slovenia, ha presentato la relazione su “Prospettive per la tutela del Carso”. Il dott. Franco Musi del WWF FVG, già direttore dell’Azienda dei Parchi e delle Foreste Regionali, ha esposto “Idee per una gestione unitaria”, relazionando sulla normativa sulle aree protette, disciplina urbanistica e finanziamenti per il Carso, seguito da Mitja Bricelj, segretario generale di stato del Ministero dell’ambiente della Slovenia, che ha esposto “La legge sulle aree protette in Slovenia”. Gestione sostenibile dell’agricoltura e tutela della biodiversità sono stati i punti focali dell’intervento della dott.ssa Adele Finco della Facoltà di Agraria dell’Università delle Marche. È stata presentata anche l’interessante esperienza della Skocianska Jama (Grotta di San Canziano) da Albin Debevec, Direttore della Riserva, esempio di tutela e promozione turistica del Carso della Slovenia. Altro intervento ha riguardato l’importanza di un marchio di qualità territoriale per le produzioni locali ed i servizi, portando ad esempio l’esperienza di Moreno Perrone, responsabile comunicazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Alla tavola rotonda erano presenti rappresentanti degli ambientalisti e degli operatori quali agricoltori, viticoltori, gestori di agriturismi, comunelle carsiche, uniti nella convinzione che la salvaguardia di questo territorio sia interesse condiviso da tutti. La vulnerabilità del Carso è dovuta alle grandi opere lineari, all’urbanizzazione disordinata e conseguente consumo del suolo, criticità queste che, oltre a preoccupare gli ambientalisti, minacciano anche produttori locali e la qualità della vita dei residenti. A questo incontro ha partecipato in rappresentanza della speleologia regionale anche la Società di Studi Carsici “A.F. Lindner”, con l’allestimento di una mostra di pannelli espositivi e con la presentazione di un breve documentario sul Carso Monfalconese. Prima di chiudere la giornata, la rappresentante del WWF, Paola Barban, ha lanciato un appello per la salvaguardia della fauna dell’ambiente carsico del lago di Doberdò: si chiede la disponibilità di volontari per formare delle squadre di salvataggio dei rospi che in primavera iniziano la migrazione dai boschi del Vallone in direzione delle acque del lago, dove vanno a depositare le uova, restando vittime dei veicoli che transitano sulle strade che circondano il lago. Da qui la necessità di spostarli dalle strade per evitarne l’ecatombe. Chi desidera collaborare con questa operazione può contattare il WWF. I lavori, iniziati alle 9.30, sono andati avanti fino alle 18.30, in lingua italiana e slovena. I presenti, oltre che assistere alle relazioni, hanno potuto partecipare attivamente al dibattito pomeridiano e visitare il museo di Gradina, aperto gratuitamente al pubblico per l’occasione. (AM)
AGENDA 21 – Gruppo tematico “Carso”
A Doberdò del Lago (GO), presso il Centro Visite Gradina, il 18 marzo si è tenuto il primo incontro del gruppo tematico sullo sviluppo rurale del Carso, organizzato dal Forum di Agenda 21. Il progetto Agenda 21 della Provincia di Gorizia nasce il 20 luglio 2007, quale strumento di partecipazione delle popolazioni del territorio alle decisioni assunte dalla politica per quel che riguarda il territorio stesso; è strumento traversale per facilitare il dialogo tra tutte le componenti della società, affinché si prendano decisioni condivise e si traducano in azioni concrete i presupposti teorici dello sviluppo eco-sostenibile. L’idea di Agenda 21 è stata elaborata nel corso della Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992 e sottoscritta da oltre 170 paesi di tutto il mondo. È un documento di intenti ed obiettivi programmatici per il XXI secolo su ambiente, economia e società. A partecipare al gruppo di lavoro “Carso” sono stati invitati i rappresentanti dei settori rurale, economico, sociale, ambientale e culturale presenti sul territorio del Carso Goriziano, per individuare delle strategie di sviluppo locale in vista della salvaguardia e miglioramento del patrimonio culturale, storico e naturale, per la promozione di investimenti nelle specialità alimentari, nel turismo rurale e nelle risorse ed energie rinnovabili. A dirigere la discussione Maurizio Rozza, coordinatore di Agenda 21, e Mara Cernic, Assessore della Provincia di Gorizia con delega alla difesa del suolo, tutela e valorizzazione ambientale, smaltimento rifiuti e tutela dagli inquinamenti, caccia e pesca, rapporti con le comunità collinari e montane, agricoltura, politiche energetiche e bioedilizia. La Regione ha messo a disposizione quasi 500 milioni di euro che dovranno essere investiti fino al 2013, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea. Esistono quindi gli strumenti sia a livello regionale che comunitario, che impongono però un parternariato locale tra tutti i rappresentanti di ambientalisti, agricoltori, gestori di attività ricettive, cacciatori, speleologi, ecc., che devono lavorare in maniera sinergica per dare impulso alla realizzazione di piani di intervento per stabilire il futuro di questo territorio, sfruttando tutti gli strumenti disponibili per lo sviluppo locale (P.S.L.: Piani di Sviluppo Locale). Il Carso deve diventare “comunità” con un progetto forte comune. Innanzitutto bisogna individuare i punti di criticità, per stilare un documento di indirizzo sul quale poi strutturare dei progetti finanziabili. Entro luglio 2008 verrà delineato il “Piano di sviluppo triennale per il Carso”, grande “contenitore” in cui possiamo decidere noi cosa metterci. La Provincia nell’ambito dell’“Asse IV” ha già definito “Carso 2014”, progetto che affronta la questione storica, per un turismo bio-compatibile nella zona sacra di Sagrado, che si cerca di acquisire, essendo al momento ancora demanio dello Stato. Alla serata ha partecipato anche la Società di Studi Carsici “A.F. Lindner” in rappresentanza della speleologia regionale. (AM)
Presentazione libro
Il 28 marzo è stato presentato, al Teatro Prešeren di Bagnoli, il libro La Val Rosandra e l’ambiente circostante. L’opera, realizzata nell’ambito di un’iniziativa INTERREG Italia-Slovenia, è stata presentata dal sindaco di Dolina, Fulvia Premolin; il suo intervento è stato seguito da quello di vari oratori che hanno messo in luce il determinante apporto del CAI alla sua realizzazione, i lavori fatti nella Valle (rifacimento sentieri, costruzione di ponti e opere fisse, sistemazione della chiesetta di Santa Maria in Siaris, segnaletica), nonché il lungo iter per la concretizzazione del libro. Alla stesura dei testi hanno contribuito 39 autori, coordinati da Dario Gasparo, che descrivono i vari aspetti della Valle: una parte sostanziale riguarda temi che possono interessare lo speleologo quali la geologia, la preistoria, la speleologia, l’alpinismo, l’idrologia. Il libro, stampato in prima battuta in un numero ridotto di copie e in due versioni (italiano e sloveno), verrà commercializzato dalla casa editrice LINT che provvederà alla sua ristampa e conseguente distribuzione. (PG)
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