Il giorno 30 aprile si è svolta l’apertura ufficiale del 10th International Symposium on Pseudokarst. La manifestazione è stata organizzata dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia, su mandato dell’Union Internationale de Spéléologie, con la coorganizzazione della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia e con il patrocinio della Società Speleologica Italiana e del IYPE – Anno internazionale del Pianeta Terra. Cornice dell’evento è stata la prestigiosa “Sala del Conte” del Castello di Gorizia, dove si sono succeduti gli interventi di varie personalità politiche e speleologiche. Introdotti da Maurizio Tavagnutti, presidente del CRC Seppenhofer, hanno preso la parola l’assessore alla cultura della Provincia di Gorizia che, dando il benvenuto, ha sottolineato l’importanza del Carso e del suo studio; è stata poi la volta di Jan Paul Van der Pass che, in rappresentanza dell’Union Internationale de Spéléologie, ha ribadito l’importanza di questi incontri come scambio tra specialisti e non. Giampietro Marchesi, presidente della Società Speleologica Italiana, ha confermato l’importanza delle sinergie tra studiosi e speleologi e come le due categorie debbano lavorare insieme. Gianni Benedetti, presidente della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia, dando il benvenuto ai presenti, li ha invitati a godere delle bellezze epigee ed ipogee della regione. È stata poi la volta di Antonio Devetag, assessore alla cultura del Comune di Gorizia, che si è detto orgoglioso di ospitare questo symposium. Per conto della sede goriziana dell’Università di Trieste è intervenuto Piergiorgio Gabassi che ha portato i saluti e ha augurato buon lavoro ai presenti. Tavagnutti ha concluso gli interventi introduttivi del convegno dicendosi orgoglioso che, nonostante le difficoltà organizzative, sia stato possibile portare a Gorizia studiosi che normalmente non frequentano le nostre zone, occasione questa che ha dimostrato l’importanza e il buon livello della speleologia organizzata in regione. Dopo un ricco rinfresco, sono iniziati i lavori scientifici del symposium che, nella giornata del primo maggio, sono continuati in una sala dell’Hotel Internazionale di Gorizia. Nelle due giornate si sono succeduti relatori provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia, Austria, Iran, Slovacchia, Germania, nonché dall’Italia. Contributi al convegno sono giunti anche dalla Slovenia, da Israele, dalla Romania e dal Montenegro. In totale le presenze sono state 72 e le relazioni proposte, che verranno pubblicate sugli atti, 23. Svariati e interessanti gli argomenti che sono stati trattati dagli studiosi, che hanno spaziato dalle grotte nel basalto alle cavità di erosione eolica del deserto, dal flysch ai sistemi pseudocarsici nelle arenarie, nella quarzite e in altri terreni non calcarei. Nella giornata di venerdì 2 maggio i convegnisti hanno avuto la possibilità di visitare la Grotta Nuova di Villanova in comune di Lusevera (UD), la più importante cavità “di contatto” sviluppatasi tra la calcarenite e il flysch. Al pomeriggio, dopo il pranzo a Taipana (UD), saltata per problemi tecnici l’escursione a Campo di Bonis, i partecipanti hanno visitato la Grotta Pre Oreak, risorgenza dell’Abisso di Vigant. In serata, all’Hotel Internazionale si è svolta la cena di chiusura con la consegna degli attestati di partecipazione e con il passaggio del testimone per l’11a edizione del Symposium che si terrà a Dresda (Germania) dal 12 al 16 maggio 2010. (MB e GB)