Numero 12 - Novembre 1997 - Edizione internet |
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Novita' dalla Skilan. Nella piu' vasta grotta del Carso triestino e'
stata scoperta recentemente un'importante breccia ossifera. L'annuncio e'
stato dato da Sergio Dolce, direttore del Museo di Storia Naturale di
Trieste nel corso dell'inaugurazione della Sala del Quaternario del 29
novembre scorso.
Prime segnalazioni di gesso in Canin. Nuove importanti notizie arrivano dal proseguimento delle analisi di sabbie ed argille raccolte nell'Abisso Procopio e nella Dobra Picka (Foran del Muss - Canin). Come era gia' stato anticipato nel precedente numero, in queste due cavita' e' stato segnalato per la prima volta il gesso, un minerale che talvolta si forma quando nella roccia circostante si trovano dispersi dei cristalli di pirite. Accade infatti che tra pirite ed acque di percolazione avvengano particolari reazioni chimiche che portano alla formazione dell'acido solforico e poi del gesso ed infine degli idrossidi di ferro (goethite, lepidocrocite, ecc.). In effetti tutti questi minerali sono stati identificati nel primo ciclo di analisi, tranne la pirite, per cui ogni conclusione sulla loro origine era dubbia. Ora pero' si puo' affermare con sicurezza che nella Dobra Picka c'e' anche la pirite, che e' stata identificata al microscopio e confermata dalla diffrattometria a raggi X. Contemporaneamente sono state trovate anche delle tracce di hydrobasaluminite, un solfato idrato di alluminio, che potrebbe essersi formato per azione dell'acido solforico sulle argille. Tra l'altro l'hydrobasaluminite puo' essere classificata come un "minerale di grotta" e questa e' sicuramente la prima segnalazione nella nostra Regione. Tutte queste scoperte sono pero' molto piu' importanti per un altro aspetto: la presenza dell'acido solforico nelle grotte calcaree significa "ipercarsismo", con tutte le implicazioni che ne derivano. Resta ora da vedere se questi processi "ipercarsici" sono un fenomeno limitato, molto limitato....o diffuso, ma in ogni caso nel massiccio del Canin si sta aprendo una nuova frontiera di ricerche scientifiche, la cui portata e' veramente imprevedibile. I campioni sono stati raccolti da soci del CAT e del GTS, mentre le analisi vengono effettuate da Graziano Cancian. Argille da Buca Mongana. Nel corso di una delle ultime punte a Buca Mongana (Cimolais, PN) sono stati raccolti campioni di argilla in una serie di condotte a circa 200 m di profondita'. Grazie alle analisi condotte da Graziano Cancian, si e' evidenziata un'alta percentuale di dolomite. |
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Edizione internet a cura di: Massimo Marengo (marengo@spin.it) e con la collaborazione di Marco Buttazoni, Mila Bottegal e Mayli Sanchez. URL:http://www.spin.it/~marengo/speleo/lagazzetta/ |
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