Numero 11 - Ottobre 1997 - Edizione internet |
|
INDICE Man. future Man. passate Corsi futuri Corsi passati Pubbl. edite Pubbl. stampa Urbana News explo Varie Segnalazioni Annunci |
Monti Musi. Il Gruppo Speleologico San Giusto ha eseguito in data 20
settembre una colorazione sul fondo dell'Abisso Pahor, dove scorre un
consistente ruscellamento d'acqua, in cui e' stato immesso un chilogrammo
di fluoresceina. Lo scopo dell'esperimento, concordato in precedenza con un
attrezzato laboratorio di analisi, era volto alla conoscenza della reale
estensione sotterranea del reticolo idrico del bacino dei Monti Musi. I
captori sono stati posizionati su quattro sorgenti del versante sud
(Sorgenti del Torre) e due su quello nord (Grotta dell'Uragano - Rio
Barman). Queste prove hanno dimostrato che le acque pluvio-nivali che si
incanalano nell'Abisso Pahor escono, contro ogni logica deduzione, dalle
sorgenti principali del Torre. Il tempo di defluenza, data la scarsa
portata d'acqua in quel momento, si e' protratto per una settimana. Per
supportare questa scoperta con un numero maggiore di dati, si procedera'
entro l'anno ad un ulteriore esperimento con portate d'acqua piu'
consistenti. Si vuole infatti constatare se in determinate condizioni di
reticolo saturo sia possibile che parte delle acque escano anche dal
versante nord.
Abisso Pahor. Nel mese di ottobre il Gruppo Speleologico San Giusto, in collaborazione con speleologi di altri gruppi triestini, e' riuscito a forzare una strettoia sul fondo di questo abisso dei Monti Musi. Questa operazione ha permesso di accedere ad un ulteriore pozzo valutato una decina di metri e chiuso da un tappo di fango. La profondita' dell'abisso passa cosi' da - 485 a - 495 metri. Inghiottitoio di Fornez. Si sono concluse da parte del GTS e con la collaborazione del GSM AdF le ricerche e i nuovi rilevamenti nell'Inghiottitoio di Fornez - 347 Fr, il cui unico rilievo risaliva al 1953 ad opera di Carlo Finocchiaro della SAG. Grazie alla scoperta di alcune brevi diramazioni e il superamento del fondo (seppure di poche decine di metri), lo sviluppo passa da 343 a 507 metri. La profondita' invece e' stata ridotta da 135 a 114 metri. Nuovi rami all'Arco Naturale. Il Gruppo Speleologico Pradis ha scoperto nella parte iniziale dell'Inghiottitoio dell'Arco Naturale - 538 Fr una nuova diramazione ascendente di una sessantina di metri di sviluppo. Lo sviluppo totale della grotta passa cosi' a 803 metri. Verzegnis. Anche nell'estate scorsa il Gruppo Grotte Novara e l'Associazione Speleologi Carnici hanno proseguito le ricerche nell'area del Monte Verzegnis, ed esattamente nella zona nord, sopra le sorgenti della Plere (Assais). Due le cavita' piu' interessanti scoperte: una di oltre 150 metri di sviluppo, terminante con tre sifoni, ed una di una settantina di metri di sviluppo, anch'essa con sifoni all'interno. Anche queste ultime grotte presentano le caratteristiche delle altre della zona, ovvero bassissimi laminatoi bagnati al limite della percorribilita'. Il piu' profondo della regione! Nel corso della discesa al fondo dell'abisso Led Zeppelin del 25-26 ottobre scorso, volta ad effettuare la colorazione del torrente interno, e' stata scoperta una nuova parte di grotta in ambienti di frana, raggiungendo la profondita' di 960 metri. Con questi ultimi rami l'abisso si colloca al primo posto tra le cavita' piu' profonde del Friuli-Venezia Giulia. La squadra esplorativa era composta da Giacomo Casagrande, Paolo Manca e Massimiliano Palmieri di Trieste, Daniele Moretti di Ancona e Gianni Guidotti di Firenze. Risultati della colorazione al Zeppelin. Molto interessanti i risultati della colorazione in quello che e' attualmente l'abisso piu' profondo della regione. Fortemente positiva e in tempi brevissimi e' risultata la sorgente Glijuna presso Bovec (Slo). Tracce minime della fluoresceina sono state raccolte comunque anche al Fontanon di Goriuda e nelle sorgenti di Mogenza. Busa dei Vediei. Anche nel periodo estivo e autunnale il Gruppo Triestino Speleologi ha continuato le ricerche esterne nell'area carsica della Busa dei Vediei. Grazie allo scarso innevamento del periodo autunnale sono state reperite nuove cavita' ed in altre, gia' rilevate, si e' potuti scendere oltre il limite conosciuto, anche se per il momento non sono state individuate continuazioni degne di nota. Complesso del Foran del Muss. Grazie all'elaborazione dei dati topografici raccolti dalla spedizione polacca dello Speleo Klub "Aven" del febbraio scorso all'abisso Comici, la profondita' totale del sistema passa da -670 a circa -710 m. Il nuovo rilievo del ramo degli Inglesi, infatti, e' stato eseguito fino a -642 m (-704 del vecchio rilievo) rispetto all'ingresso del Comici. Da questo punto ci dovrebbero essere ulteriori 40 m di dislivello fino al fondo raggiunto nel 1978. Buone nuove da Dobra Picka. In novembre sono proseguite le esplorazioni in questa importante grotta del Complesso del Foran del Muss. A meta' circa del meandro che punta verso Rotule Spezzate, tramite una risalita in artificiale, sono stati trovati nuovi rami sub orizzontali per uno sviluppo di circa 350 metri, tra cui un cavernone della lunghezza di 120 m, per 30 di larghezza e oltre 20 di altezza, e con un dislivello di 90, impostato su diverse faglie. Sono presenti forti correnti d'aria Attivita' del Fante sul Canin. Il GSM AdF ha proseguito anche nel 1997 l'attivita' esplorativa sul massiccio del Monte Canin, principalmente in zona Foran del Muss. E' stata ultimata la revisione catastale del "Pozzo dell'acqua" (Fr 864) e sono state individuate due nuove cavita': la prima e' situata sotto il Peravo di Grubia ed ha un andamento a carattere orizzontale; la seconda e' nei pressi dell'abisso Cesare Prez e la sua esplorazione non e' ancora terminata. I lavori sono momentaneamente bloccati alla profondita' di 80 metri a causa di una strettoia; la corrente d'aria che ne fuoriesce fa ben sperare per un proseguimento ulteriore. I lavori riprenderanno al piu' presto. Grotta Skilan. Sono proseguite le esplorazioni in quella che e' la piu' grande grotta del Carso triestino. In particolare sono state effettuate tutte le risalite possibili ed immaginabili sulla volta della Galleria Hanke, scoperta all'inizio dell'anno, ma, pur arrampicando in ambienti notevoli, non sono stati raggiunti risultati degni di rilievo. Le ricerche si sposteranno ora sul pozzo da 110 che porta al nuovo fondo. |
Vai all'indice di questo numero.
Edizione internet a cura di: Massimo Marengo (marengo@spin.it) e con la collaborazione di Marco Buttazoni, Mila Bottegal e Mayli Sanchez. URL:http://www.spin.it/~marengo/speleo/lagazzetta/ |
La Gazzetta dello speleologo - Edizione Internet e' un servizio fornito dal Gruppo Triestino Speleologi per le pagine internet della Speleologia Italiana ed e' ospitata sul server della spin s.r.l. |