EDITORIALE

Qualcosa si sta muovendo nel variegato mondo della speleologia regionale. Dopo la ulteriore proposta di Legge regionale sulla speleologia, pubblicata sul numero scorso de La Gazzetta, legge che potrebbe far crescere la nostra speleologia al pari di altre regioni, altri segnali indicano un significativo cambiamento della mentalità speleologica in regione. Fra le notizie che appaiono su questo numero, tre sicuramente meritano di essere segnalate: la condivisione di una sede sociale tra due gruppi triestini (SAS e GTS), fatto, se non normale da altre parti, per lo meno già accaduto; l’organizzazione in comune di un corso di primo livello da parte di due gruppi della stessa provincia, vicinissimi come sede; la creazione di una lista di discussione su Internet aperta a tutti gli speleologi regionali e non, interessati alle grotte del Friuli Venezia Giulia.
Questi tre segnali, assommati ad altri precedenti, dimostrano la tendenza, sempre maggiore, a non isolarsi e chiudersi a coltivare il proprio orticello, cercando una reale collaborazione, soprattutto quando questa comporta dei notevoli risparmi finanziari, di tempo e di energie umane.
Tutto ciò era stato auspicato tempo fa, con la creazione della nostra federazione. Il fatto che ora si agisca concretamente non fa che incoraggiarci a continuare lungo la strada intrapresa ormai 10 anni fa.