EDITORIALE

Ci stiamo avvicinando ormai al numero 100 di questo notiziario che vorrebbe/dovrebbe essere l’immagine di quanto viene fatto in regione in ambito speleologico. Molte notizie, specie inerenti l’organizzazione di manifestazioni, arrivano spesso e volentieri in ritardo, ma ciò è senza dubbio semplicemente dovuto alla scarsa capacità organizzativa che ha sempre caratterizzato l’attività burocratica dei gruppi. Preoccupa invece lo scarso afflusso di notizie sui risultati dell’attività esplorativa, in parte imputabile ad un calo effettivo della reale attività speleologica svolta sul campo, in grotta. Ma nell’ultimo periodo, parallelamente ad un assordante silenzio nei confronti di questa redazione, sono giunte clandestinamente all’orecchio troppe voci interessanti. Sembra che l’Adriatica abbia quasi raggiunto i -200 sul Monte Lanaro; sembra che la XXX Ottobre abbia un nuovo -130 in zona Borgo Grotta Gigante; sembra che il Debeljak abbia superato i 100 metri di profondità in una nuova cavità sotto il Monte Cocusso, sembra che la CGEB abbia ottenuto ottimi risultati a Gropada. E questo solo per citare la zona in cui vivono i redattori. È lecito dunque supporre che l’attività, pur se ridimensionata rispetto ai felici livelli di un tempo, non è venuta a mancare e continua a produrre buoni risultati. Quella che evidentemente manca è la volontà di renderli pubblici, preferendo tenere tutto nascosto nel proprio orticello, vuoi per convinzione, vuoi per spregio verso questa iniziativa editoriale, vuoi per semplice pigrizia; il risultato non cambia. Peccato, perché, che piaccia o meno, questo foglio rappresenta per il resto d’Italia l’immagine della nostra attività, che con questo silenzio non viene di conseguenza conosciuta e valorizzata come meriterebbe.